J’accuse del 05/09/13 Sui rifiuti tossici che infestano il paese e il pianeta.
Avrei voluto parlarvi del miele e delle api, delle foglie degli alberi colorati che abbelliscono le nostre vie e i nostri giardini, le nostre foreste e le nostre colline, durante l’autunno. Avrei volto parlarvi delle piogge invernali e del vento che spassano via ogni malanno, dando vita alla primavera. Avrei voluto esaltarvi i colori accesi dell’estate, gli odori dei frutteti. Sì, sì… la terra è benigna. La natura è straordinaria. Si genera da sé. Essa non ha bisogno dell’uomo, ma è l’uomo che ha bisogno della terra per vivere ancora e soddisfare i suoi bisogni.
Assistiamo oggi purtroppo ad uno scempio della natura, aduna sistematica guerra alle risorse della terra, le quali vengono sperperate dalle attuali generali, a scapito delle generazioni future. Che vergogna ! I paesi industrializzati scaricano nell'atmosfera, nei mari e nei paesi poveri dell’Africa usati, vergognosamente, dalle mafie e dalle criminalità organizzate come discariche. E’ una vergogna, un crimine che viene commesso a danno delle vite e delle terre di quelle popolazione. Quello che indigna è che ogni tanto, i nostri governi si riuniscono per ovviare alle catastrofe che succedono di tanto in tanto. Varano misure come il protocollo di Kyoto che limita l’emissione di anidride carbonica nell'atmosfera o altro. Misure che non sono vincolanti per tutti e alle quali aderiscono solo gli interessati e i più sensibili. Ogni volta che ci penso alle balene pescate dai giapponesi, la cui carne è considerata come afrodisiaca da quest’ultimi, m’indigno. Tutti gli Stati aderiscono alla moratoria della Pesca delle balene, salvo i soliti pervertiti !Poveri mari. Un giorno verrà e ci ricorderemo di alcune categorie di pesci come estinte, se non fermiamo la carneficina.
Ma quello che m’indigna di più tornando al nostro bel paese,osservo un’inefficacia palese nella lotta contro le criminalità organizzate che hanno infestato alcune zone di rifiuti tossici, dando luogo ad una strage programmata che si è tradotta nella moltiplicazione delle malattie incurabili.Tanti anni fa Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino scrisse un saggio sull'Italia e lo intitolò : Lo Stato che non c'è- Racconti italiani, nel quale narra attraverso diversi personaggi i problemi sociali, politici ed economici del bel paese. Vi dico io oggi, cari amici, lo Stato continua a non esserci.Alcuni realtà criminali gli sfuggono. Alcuni problemi rimangono irrisolti. Il male avanza. La gioventù è senza lavoro e speranza e potrebbe proprio essere usata per risolvere tali questioni e salvaguardare l’ambiente.
L’Italia, in poche parole, sta diventando anche una discarica sociale. Finirei questo con questa lirica dedicata al bel paese:
Mi rammarica
Vederti una discarica
Tu che eri un giardino
Dove ogni uccello
Veniva a cantare il suo ritornello
Profumo dolce e anodino
Ma ti amerò, ti amerò
E non ti abbandonerò
Mai, mai
O regina d’ogni mia lirica!
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