J’accuse sul 25 Gennaio, anniversario della Rivoluzione
egiziana.
Ci vollero decenni di oppressione, di leggi marziali, di
guerre e di miserie per arrivare a quel sollevamento popolare. Il regime di
Mobarak era oramai alle strette. Nessuno poi all'interno o all'esterno poteva
giustificarlo o sostenerlo. Si deve dire subito che la Rivoluzione egiziana
del 25 Gennaio 2011, e non quella ora celebrata dal dittatore Sissi, del 30
Giugno 2013 abbia sorpreso il mondo intero. Un intero popolo sceso per le
strade a chiedere la fine di una dittatura militare che serviva solo gli
interessi della borghesia egiziana, di Israel e delle forze imperialiste che
vogliono continuare a sfruttare le risorse e la bontà dei popoli
medio-orientali. Fu rotto cosi il muro della paura grazie al coraggio dei
giovani egiziani che sapevano che la speranza e il progresso è nel mettersi
assieme, nella libertà, nella fratellanza e nell’eguaglianza, senza distinzione
di razza, di colore o di religione. E’ cosi fu. Quella Rivoluzione era davvero
una rivoluzione esemplare.
Poi passò del tempo e qualcuno temeva per i suoi interessi.
In primis i notabili egiziani e la borghesia locale. In secondo luogo, i
colonizzatori della Palestina non vedevano di buon occhio l’arrivo dei fratelli
mussulmani al potere in Egitto: “ sono in collusione con Hamas, il governo di
Gaza”: questa fu l’accusa rivolta al deposto presidente Morsi, oltre alle
assurde accuse mossegli circa il fatto che dopo un anno di tempo, la situazione
economica del paese non fosse migliorata? E anche se fosse vero. La domanda che
noi poniamo in Occidente: “ si è mai destituito un presidente o un capo di
governo dopo un anno con l’accusa che non ha operato per il bene del suo
paese?” Ovviamente parliamo di sciocchezze e di pretesti. La cosiddetta
contro-rivoluzione del 30 Gennaio 2013 è il frutto velenoso di un vasto complotto
che vede rinascere il regime di Mobarak grazie ad un colpo di stato fascista e
borghese, se non dico palesemente appoggiato dall'occidente, lo è di fatto nel
suo silenzio-assenso, e nel non aver assunto contro di esso le dovute rotture
e sanzioni. Mi rammarico un’altra volta a pensare che le cancellerie
occidentali, dopo l’Algeria del 1992, data in cui i militari interruppero un
processo democratico per paura di un partito islamico, hanno fatto la stessa
cosa contro il primo e grande paese arabo, l'Egitto. E’ di questo la storia e il suo
tribunale, si ricorderanno per sempre. L’Occidente è democratico quando gli
pare! Agli amici la carota e a coloro che vogliono la dignità, la libertà e
l’uguaglianza: il bastone dei suoi servi oppressori di cui il generale Sissi è il massimo
rappresentante.
Che strana concezione della democrazia! Tanto estranea, quanto Israele lo è a tutta la regione del Medio-oriente.
Che strana concezione della democrazia! Tanto estranea, quanto Israele lo è a tutta la regione del Medio-oriente.
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