Accarezzo Roma e i sogni
E sento allo stomaco i
pugni
Che sensazione vivere da
plebeo
E guardare impotenti il
proprio alveo
Dentro di me il Colosseo
ed ogni, ogni…
I splendidi fori e il
campidoglio
Non voglio, non voglio
più rimanere
A guardare la ripugnante
cenere
Cosa discernere ora senza
nessun promontorio?
Che giorni tristi ed
amari,
dove sono i miei
legionari
ogni discorso, ogni
angolo è vetusto
e al mio solo sospiro
diventa augusto
Mi frusto col pensiero e
slanci straordinari
Commenti
Posta un commento