J’accuse del 15/ 04/14 sulle affermazioni di Grillo
Una metafora che non ha nulla di dissacrante o di offensivo. Coloro che
sfruttano l'olocausto per giustificare l'esistenza d'Israel e i suoi crimini
contro i palestinesi e i popoli arabi lo sanno bene. Basta con le
strumentalizzazioni impertinenti. Lasciate perdere il povero Grillo che cerca
di lottare contro i poteri forti che hanno impoverito il paese e portato la
gente alla disperazione e al suicidio. L'Europa così com'è ora è un progetto
fallito: una ripugnante e oscena orgia d'interessi rivaleggianti e d'egoismi
nazionali. Mi sono già soffermato su un tema simile e ho detto: che un paese
che non riesce a dare un futuro e una dignità ai suoi cittadini non è un paese
degno di tale nome. I nostri giovani disoccupati e quelli meno giovani, oggi molto numerosi, che hanno
perso il lavoro e le loro imprese sono stati abbandonati dallo Stato italiano:
il lavoro non c'è e non ci sarà e men che meno i capitali per investire e
creare le imprese. E allora, eccovi la metafora allegorica di Grillo: il paese
oggigiorno assomiglia ad un campo di concentramento. Chi può negare la
responsabilità della politica e dei nostri politici per averci portato a questa disperazione, a quest'infelicità
esistenziale, a questo male che si chiama crisi economica, etica e politica che ci sta
riportando al medioevo? Nella nostra società, e direi in tutte le società
odierne, si sta allargando il fossato tra ricchi e poveri. Abbiamo sempre più
ricchezza nelle mani di pochi e più povertà che investe pian piano settori sempre
crescenti della società. Occorre perciò indignarsi ed usare le parole adeguate
per rispondere a coloro che ingannano la gente e le fanno credere che con 80 euro,
si può voltare pagina e continuare a farli gestire il paese e con esso il
nostro oscuro e doloroso e destino. Vorrei tranquillizzare, infine tutti gli
ebrei, e dir loro che Dio ci ha raccomandato di rispettarli come uno dei popoli
del libro sacro. E noi rispettiamo questo comandamento. Vorremmo però che
venisse rispettato uno dei comandamenti della Bibbia: non fare al tuo vicino,
ciò che non vuoi venga fatto a te. Se questo venisse applicato tra ricchi e
poveri; tra ebrei, mussulmani e cristiani, oggi noi saremmo in un mondo
migliore.
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