La centralità dell'Egitto nel mondo arabo è indiscutibile, ma non è per forza insostituibile.Per avere un'idea chiara di quello che sto per dirvi è che solo in una città immensa come il Cairo si trovano intellettuali, scienziati, giornali e riviste, scrittori, medici che equivalgono numericamente quelli che si trovano in tutto il medio - oriente. L'importanza di una grande nazione è tuttavia, direttamente proporzionale al grado di libertà e di rispetto dei diritti umani di cui gode. Ma quando questa stessa nazione non riesce a respingere un grave attacco alla sua stessa vita e alle sue istituzioni democratiche e si divide in sostenitori dei generali golpisti e sostenitori della legalità democratica, quale quella del presidente deposto Morsi , allora qualcosa non va bene. Allora si potrebbe dire che questa nazione è ancora malata e non riesce a guarire da un male che si chiama la dittatura militare e la prepotenza. L'intero popolo , in tutte le sue espressioni religiose, culturali ed etniche, così facendo, rinuncia a sé stesso e si offre senza resistenza alle fauci delle belve più feroci.
La centralità dell'Egitto nel mondo arabo è indiscutibile, ma non è per forza insostituibile.Per avere un'idea chiara di quello che sto per dirvi è che solo in una città immensa come il Cairo si trovano intellettuali, scienziati, giornali e riviste, scrittori, medici che equivalgono numericamente quelli che si trovano in tutto il medio - oriente. L'importanza di una grande nazione è tuttavia, direttamente proporzionale al grado di libertà e di rispetto dei diritti umani di cui gode. Ma quando questa stessa nazione non riesce a respingere un grave attacco alla sua stessa vita e alle sue istituzioni democratiche e si divide in sostenitori dei generali golpisti e sostenitori della legalità democratica, quale quella del presidente deposto Morsi , allora qualcosa non va bene. Allora si potrebbe dire che questa nazione è ancora malata e non riesce a guarire da un male che si chiama la dittatura militare e la prepotenza. L'intero popolo , in tutte le sue espressioni religiose, culturali ed etniche, così facendo, rinuncia a sé stesso e si offre senza resistenza alle fauci delle belve più feroci.
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