J’accuse sulla visita di Matteo Salvini al Campo Rom di
Bologna e L’immigrazione in Italia
Quanto sono lontano i tempi dell’Umberto Bossi, quando attaccava il sistema partitico e centralizzato dello Stato italiano, così come gli sperperi e le ingiustizie a danno delle regioni del Nord, insite in un sistema repubblicano troppo centralizzato, clientelare e direi, alla Bossi: chiaramente iniquo che vede le tasse del nord andare ad un Sud sottosviluppato, arretrato e in mano alle mafie d’ogni genere. Era questo il Cavallo di battaglia vincente con cuila Lega Lombarda
a cavallo tra gli anni novanta e duemila aveva raccolto e accresciuto il suo
consenso, soprattutto nei suoi feudi del Nord. Quando poi entrò a far parte dei
governi nazionali in quegli anni, grazie alle vittorie elettorali del
Berlusconi, essa divenne una forza politica di governo e i bei discorsi sul
federalismo, sulla moralità nella politica, sulle riforme presero la via che
presero e sappiamo oggi com’è finita, con l’affermazione del M5S. Tutti oggi si
lavano le mani, nella Lega e altrove, e dicono che la colpa è degli altri
immigrati. Poi per rimediare alle sconfitte e agli insuccessi e alla corruzione
dilagante che aveva caratterizzato la politica nell’uso spregiudicato dei soldi
e dei finanziamenti pubblici da parte della Lega lombarda e degli altri partiti,
forze politiche come quest’ultima se la sono presa con i più deboli: meridionali,
immigrati e Rom- si deve trovare sempre un nemico per far campare ed eccitare le
folle; i responsabili secondo loro della crisi economica e della mancanza di
sicurezza che caratterizzano l’Italia odierna sono i Rom e gli immigrati: i negri e i marocchini come li chiamano, in questo paese. Si devono solo vergognare loro e chi li sostiene. Non vorrei ricordare i continui
attacchi all’Islam e ai mussulmani e la profanazione delle moschee da parte
degli esponenti della Lega. L’Islamofobia e il razzismo sono diventati,
purtroppo, la bandiera e il discorso vincente e di moda tra i partiti d’estrema
destra sia italiana che europea, nell’era della Merkel
. Ma in questo momento così drammatico nella vita economica e sociale, i
soggetti più deboli sono i lavoratori, i pensionati e soprattutto gli immigrati,
e proprio invece di vedere come poter aiutare queste categorie sociali, si
cerca di strumentalizzare il discorso xenofobo e di sicurezza contro gli
immigrati, non distinguendo tra i regolari e non regolari, tra i profughi, i
disoccupati e la brava gente e i delinquenti, creando così il panico e la
guerra dei poveri nel paese, al fin di guadagnare qualche consenso e di
rimediare alle rocambolesche sconfitte elettorali. E’ questo quello che pratica
oggi il segretario della Lega Lombarda Salvini: prendersela con gli immigrati,
i Rom e i centri sociali, nonostante sappia che l’Italia è un paese a
tradizione emigrante: è assurdo prendersela con chi lavora e paga le tasse come
noi e che partecipa alla crescita economica e culturale della nostra nazione.
Ovviamente sul discorso della sicurezza, lo Stato italiano, a mio modesto
avviso, è chiamato a garantirla a tutti i suoi cittadini, senza che venga
strumentalizzata questa questione. Io sono il primo ad essere d’accordo a
mandare indietro coloro che delinquono in questo paese e sono in tanti in
questo momento di crisi. C’è molto da fare sul versante della lotta alle mafie
che strumentalizzano i flussi migratori siano presente sul territorio nazionale
o altrove. Quindi, è doveroso lanciare un allarme a chi veglia sulla
sicurezza di questo paese: si deve fare di più, di più- lo so che i mezzi mancano per via della crisi- per evitare che vengano
strumentalizzate queste questioni da pazzi furiosi e dai notabili e sostenitori del segretario Salvini.
Quanto sono lontano i tempi dell’Umberto Bossi, quando attaccava il sistema partitico e centralizzato dello Stato italiano, così come gli sperperi e le ingiustizie a danno delle regioni del Nord, insite in un sistema repubblicano troppo centralizzato, clientelare e direi, alla Bossi: chiaramente iniquo che vede le tasse del nord andare ad un Sud sottosviluppato, arretrato e in mano alle mafie d’ogni genere. Era questo il Cavallo di battaglia vincente con cui
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