La lotta al terrorismo e alla
pirateria internazionale ha comportato dei danni collaterali: non vorrei
ricordare quello che i droni senza pilota causano in continuazione alle
popolazioni civili, nello Yemen, in Afganistan, in Iraq, in Siria, e si vuole anche
estendere questa pratica nel mediterraneo; in Libia dov'è in corso una guerra
civile. La triste vicenda dei Maro
italiani, latore e Girone, s'inserisce in questa lotta contro il Terrorismo
internazionale e la pirateria. L'uccisione dei due pescatori indiani è un fatto
spiacevole, ma non venne premeditato dai soldati italiani ed è questo il
cavillo giuridico, e l'attenuante direi, che potrebbe aiutare a risolvere
questa faccenda tra l'India e l'Italia. E' un fatto che non si ripeterà mai
più, conoscendo gli italiani. Gli americani continuano però indisturbati ad
uccidere senza processo i loro presunti nemici.
Vorrei terminare invitandovi a
riflettere sul fatto inverso: cioè se i pescatori uccisi fossero italiani e i
soldati che hanno sparato fossero indiani: sarebbe successo un casino che non finisce più...
Cerchiamo di
rispettare gli esseri umani a prescindere dalla loro nazionalità, dal loro
colore della pelle, dalla loro religione, ed in questo senso che va anche la
mia solidarietà umana ai pescatori indiani uccisi e alle loro famiglie. Questo
spiacevole fatto è il frutto amaro di un errore e come tale le autorità
indiane devono fare prova di magnanimità e di perdono e rilasciare i due
soldati italiani. Gli italiani sapranno come indennizzarli e creare da questo
incidente una grande opportunità di cooperazione tra i due paesi.
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