Una volta avevamo ben altre icone, ben altri simboli ed
erano questi simboli ad ispirare le lotte politiche e sociali in tutto il
mondo. Questi simboli esistono ancora e nessuno li ha cancellati, ma qualcosa
nel frattempo è cambiato nel cuore e nella mente degli individui e delle
collettività. Qualcosa che ha fatto sì che si tralasciassero lotte sacrosante,
che si abbandonassero speranze e sogni di riscatto e di rivalsa. Il mondo, insomma, in un colpo ha fatto mille
passi indietro in nome del liberismo economico, della supremazia dell’individuo
sugli interessi delle collettività; in nome di una selvaggia e iniqua
mondializzazione dei mercati, e la cosa più grave è che si sta facendo passare
questa era che io definerei il nuovo “moderno medio-evo”, come una riconquista
della libertà, come una vittoria del capitalismo selvaggio contro il “socialismo
dal volto umano”, mai esistito, ma da creare ancora ovviamente e direi come una
sconfitta della moralità e dello Stato dei diritti contro l’immoralità galoppante,
l’egoismo sfrenato degli individui e degli Stati nazionali contro il bene
supremo delle Comunità sovranazionali e quello più alto ancora quello dell’intera
umanità. Oggi noi, tutti noi, a prescindere delle nostre identità e delle
nostre appartenenze religiose, sociali, culturali e nazionali, abbiamo bisogno di
farci nuove domande sulla nostra vita e sul nostro futuro: abbiamo bisogno
certamente di nuovi slanci per affrancarci dal male e dai problemi che quest’era
ci ha afflitto. Direi, infine però, che la prima rivoluzione da compiere deve avvenire
dentro di noi, perché se noi non mutiamo il nostro essere e i nostri
comportamenti, le cose della nostra vita destinati ad aggravarsi.
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