A dirla come Khaled Fouad Allam, uno degli studiosi dei
fenomeni connesi all’immigrazione e alle dinamiche sociali e politiche in atto
nel mondo arabo-islamico, l’unico modo per evitare altre attentati e violenze
nel futuro e quindi una balcanizzazione del mondo occidentale, dove le
minoranze islamiche, e non solo, verrebbero ancor di più emarginate,
perseguitati e cacciati dalle società che le ospitano, è quello d’integrarle
nel tessuto economico, politico e sociale delle società d’adozione. Solo in
questo modo noi avremo delle generazioni dei figli degli immigrati pienamente
consapevoli dei loro diritti e doveri e partecipi al progresso e al benessere
delle nazioni dove sono nate e cresciute.
L’11 settembre di Parigi, la città dei lumi, e dell’Europa
intera deve essere un segnale d’allarme a tutti i governi affinché elaborino
delle politiche sociali ed economiche in grado, direi mutuando dalle parole di
Fouad Allam, ma con un mio lessico: " di far tornare le periferie sociali al
centro della pianificazione politica", non solo per quanto riguarda gli
immigrati regolarmente presenti nei paesi, ma anche per gli stessi europei che
si sono impoveriti in quest’ultimi anni a causa della forte recessione
economica che ha investito l’economia europea e mondiale. Le banlieue francesi
oggi, e magari italiane domani , spagnole, tedesche...ecc saranno la fonte dello scontro sociale e di
civiltà se non s’interviene oggi con dei provvedimenti adeguati. Direi
concludendo, che lo scontro di civiltà, come ha teorizzato Huntington, lo
studioso americano, dopo la caduta del muro di Berlino, in modo strumentale e
poco oggettivo, è possibile, ma potrebbe a mio avviso essere evitato, se i
politici che governano il mondo usassero il buon senso e governassero come se
fossero loro i profeti della tolleranza e della convivenza tra le diversità. Il
mondo e la stessa “selvaggia mondializzazione intrapresa da anni”, non potrà
avere un avvenire se si continua a trattare le questioni politiche e sociali
che oppongono il mondo arabo-islamico all’Occidente con il solito uso della
forza e della prepotenza militare. Occorre invece proprio come dice Khaled
Fouad Allam: guardare l’altro diverso da noi come un simile a noi, eguale nei
diritti e nei doveri, e nelle responsabilità del mantenimento della pace, della
sicurezza sia di quelle stesse società di adozione, sia direi facendo un
discorso più generale dell’intera area del Mediterraneo e del Medio - oriente.
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