J’accuse del 15/01/14 sulla strategia dietro il riabbasso del prezzo del petrolio nei mercati mondiali.
A- I paesi sunniti capeggiati dall’Arabia Saudita
B- Paesi come l’Iran, la
Russia , il Venezuela, i quali perseguono politiche autonome e
tradizionalmente ostili al nuovo ordine mondiale.
Non vorrei annoverare la causa o le cause che hanno portato
a questa divisione dell’Opec, ma certamente quello che sta avvenendo in
Medio-oriente e che ha visto in quest’ultimi anni l’acuirsi della guerra civile
in Iraq, Siria, yemen, Libia... ha un legame diretto. La Russia e l’Iran- con il loro programma nucleare e ambizioni
di leadership , rispettivamente mondiale e regionale - principali sostenitori del regime di Assad sono nel
mirino: “il barile del sangue al posto del barile petrolio. La strategia va
bene per l’Occidente consumatore, ma non lo è altrettanto per le casse di
questi paesi. Ieri il presidente iraniano Mosawi ha avvertito: che sia ben
chiaro, “il calo del prezzo del petrolio non inciderà sull’economia iraniana nella
stessa misura in cui lo farà per i paesi sunniti”. E’ una lunga a lungo termine
di cui nessuno sarà il vincitore.
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