Se fossimo in una normale democrazia, ieri sera il
presidente Renzi, dopo aver constato il venir meno di una parte consistente
della sua maggioranza politica, all’interno del suo stesso partito doveva
presentare le sue dimissioni. Invece no, è successo l’ennesimo ribaltone
parlamentare, l’ennesimo braccio di ferro tra chi vuole, a loro dire innovare
riconsegnando il diritto ai cittadini di scegliere i propri parlamentari e chi come
Renzi e Berlusconi, i quali vogliono tenere sotto il loro controllo, nominandoli, gli eletti nella
futura Assemblea nazionale. Che strano duello però, direbbe un attento
osservatore! E' la cosa più strana è che questa stessa legge elettorale entrerà in vigore solo a partire dal luglio 2016! Perché? Per consentire a Renzi di governare e di consolidare il suo regime, e al Cavaliere di recuperare la sua eleggibilità politica dopo la sua condanna. Che strane convenienze!Tutto ciò avviene tra dei teatranti abili e recitatori della pura
verità, amanti del popolo e della cosa pubblica. La verità, invece, come di
solito ripeto è chiara come il sole: è l’ennesima “Commedia dell’Arte del
partito democratico”, dove si cerca di conservare i propri interessi e
poltrone, ma questa volta con una novità assoluta: Berlusconi e i suoi sono
dentro, sul palcoscenico del Teatro democratico e vogliono anche loro, esserci
ad ogni costo…vogliono conservarsi il potere, partecipando alla determinazione
della nuova legge elettorale, qualificata come peggiore dello stesso porcellum.
Insomma è una bella orgia, senza pudore. Una Commedia senza morale, dove lo
spogliato vero è il popolo sovrano, la cui stragrande maggioranza non
s’identifica e non si riconosce nelle riforme giuntesi con il nuovo vento
d’Arcore.
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