Un preside di una ben nota Università papale improvvisa una
lezione sulle ingiustizie. In verità non era ispirato o motivato dalle tante
ingiustizie di cui pullula il mondo, ma dal triste caso di un insegnante che è
stato vittima di una congiura ordita dagli stessi professori che lavorano nella
stessa istituzione. Egli, furibondo e contrariato dal rettore, non poté far
nulla per correggere quell’ingiustizia, così quando questa faccenda si concluse
con il peggior finale, ebbe modo di parlare col professore allontanato e gli
disse: “nella vita, a volte, bisogna accettare le ingiustizie! E’ così..., sei
fuori”. Quando questo triste ricordo lo torturò per lunghi notti e giorni, una
mattina si presentò davanti ai suoi studenti e decise di parlarne con loro
nella speranza che venisse rimosso quella sua colpa:
Preside: Accetterete le ingiustizie. Io ne ho subite e
accettate nella mia vita. E voi?
Marco: perché prof?
Preside: E’ così…Nella vita a volte bisogna rassegnarsi
davanti al male!
Marco: Che bella lezione di vita prof! Davvero complimenti.
Ma i papi dicevano così?
Preside: Io lo sto dicendo idiota!
Marco: Ma nemmeno un idiota accetterebbe l’ingiustizia,
senza una contropartita!
Preside: Che cosa vuoi Marco?
Marco: voglio un professore diverso da lei: uno che
c’insegni di lottare e di non accettare le ingiustizie. Vergogna professore! Il
mondo è pieno d’ingiustizie e di disuguaglianze…
Preside: E’ vero Marco. Mi arrendo. Penso, penso a quel…
Marco: dillo, dillo…quel crocifisso…, lo so, lo so…ora sei
tornato in te. Succede professore.
Preside: cancellate questa scritta, non voglio più parlare
di quest’argomento.
Marco: Amen! Evviva…
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