Una volta qualche attento osservatore disse: che la minoranza del PD pecca di codardia
e di mancanza di coraggio politico. Ebbene amici, questo attento
osservatore aveva ragione. Tante volte abbiamo sentito i vecchi notabili
del partito democratico gridare contro il loro segretario, ma senza scuoterne
nemmeno un capello o benché la pur minima intenzione. Renzi va avanti e va
veloce, ben deciso verso le riforme che si era prefissato per il paese. Nessuno
è in grado di fermarlo: né l’opposizione interna del suo partito, né le altre
opposizioni divise tra di loro per appartenenze politiche, interessi e rivalità personali e sociali. E allora di che cosa parliamo quando sentiamo i Bersani, i fassina e
i cuperlo o infine il povero Civati, che finalmente ha gettato la spugna e
lasciato il partito di Renzi, la creatura del principe di Firenze? Ah! Bersani e
Cuperlo avevano avvertito il presidente del consiglio che porre la fiducia
sull’Italicum avrebbe significato la
fine e la caduta del governo. balle, solo balle! Invece no. L’Italicum, la nuova legge elettorale
è passata con le fiducie richieste dal governo e Renzi ha riportato un’altra vittoria su
quella minoranza codarda e incoerente
all’interno del suo partito. Egli avrebbe detto ai suoi dopo il varo di
quest’ultima: vedrete nessun cuperlo, nessun Bersani, nessun Fassina, nessun Civati entreranno nel prossimo parlamento. Avrebbe fatto una lunga risata con le sue consigliere...." sono io Dante Alighieri, Machiavelli e Leonardo Da Vinci messi insieme...ahhaahahah. Sono io il padrone del partito...!” E’ vero, è vero...
La gestione del partito dei lavoratori, o quello che si chiamava così è talmente padronale che non ne se può più. Ma un chapeau va alzato a Renzi però. E’ davvero un maestro di politica trasformistica e propagandistica. Nel frattempo il paese langue, le fabbriche chiudono e il lavoro non c’è. Civati, forse, se n’è reso conto ed è l’unico a dare le dimissioni dal partito democratico. Bravo Civati.
La gestione del partito dei lavoratori, o quello che si chiamava così è talmente padronale che non ne se può più. Ma un chapeau va alzato a Renzi però. E’ davvero un maestro di politica trasformistica e propagandistica. Nel frattempo il paese langue, le fabbriche chiudono e il lavoro non c’è. Civati, forse, se n’è reso conto ed è l’unico a dare le dimissioni dal partito democratico. Bravo Civati.
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