Chi meglio di un’immagine
potrebbe rappresentare la tragedia vissuta da
milioni e milioni di palestinesi: essere costretti a lasciare le propri
case, le proprie terre, le proprie
città, i luoghi dove si sono aperti gli occhi e dove tutto è cominciato…i
ricordi, gli affetti, le emozioni, le gioie, e soprattutto la memoria storica
di quel luogo…E’ un bel dramma,, una cosa insopportabile che la mente umana non
può accettare. L’essere stati espulsi dalla propria patria da delle bande di
terroristi e da degli immigrati ebrei venuti a ogni dove, a pretendere che
quella terra è la loro e che bisognava lasciargliela o morire. E allora tanti
hanno lottato e sono morti su quella terra e tanti sono stati caricati con la
forza,così come venivano caricati gi ebrei dai nazisti e dai fascisti e portati
ai campi di concentramento, e portati via a degli esili a degli inferni dove a
tutt’oggi, si continua a sognare il ritorno negato proprio dai governi
israeliani. Uno di questi emblematici
campi profughi è quello di Damasco dove si muore oggi bombardati e isolati da
tutto il mondo, per l’unica colpa che si è palestinesi…Peccato! Nessuno dei
potenti ascolta quelle voci e quelle sofferenze. Nessuno vuole ammettere il
crimine commesso contro di loro dalle grandi potenze. E pure direi, per finire
lasciando alle immagini d’illustrare meglio questa tragedia: quel diritto al
ritorno dei profughi a casa loro, potrebbe essere la fine di questa tragedia e
l’inizio di una nuova era di pace tra arabi e israeliani. Peccato che nessuno
lo ha capito ancora, come noi lo sentiamo e lo capiamo: il diritto al ritorno e
all’autodeterminazione del popolo palestinese con accanto lo stato ebraico.
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