Ho appreso la
sconvolgente notizia il giorno dopo il
ritorno dal mio ultimo viaggio in Marocco: l’amico Khaled è deceduto il 07 giugno a Roma. E’ stato trovato
esanime nella stanza di un albergo
presso la Stazione Termini
di Roma. E’ morto proprio in quel quartiere che amava e visitava
spesso, dove vivono tanti immigrati di tute le nazionalità e dove spesso gli
capitava, come spesso raccontava d’imbattersi con degli immigrati che lo
salutavano calorosamente e gli chiedevano di non mollare la loro causa…Khaled
era un intellettuale di razza, un uomo
illuminato ed equilibrato, un libero pensatore e soprattutto un uomo del dialogo
tra le culture. Egli credeva nella convivenza delle diversità culturali e
religiose e delle civiltà, in quel sogno di una Polis universale e cosmopolita,
così come era stata immaginata e sognata
dai filosofi e scienzati nei diversi periodi della storia del Mar
Mediterraneo…, questo grande Mare dalle civiltà arabo-islamiche e giudaico
cristiane. Nessuna esclusione, nessuna rassegnazione. Ogni uomo, ogni credo,
ogni dettaglio ha il suo valore e la sua partecipazione in quella società
ideale di cui andava tanto raccontando i pregi e la necessità per gli uomini.
Io l’ho incontrato una volta e gli ho esposto il mio primo romanzo: Un viaggio
all’altra Mecca. Ci incontrammo vicino a Montecitorio, palazzo che lo affascinava e
frequentava spesso, per via della sua elezione a deputato. Ma la politica si sa come si svolge in Italia! Un giorno sei un Re e un altro non sei nulla! Allora mi parlò
della sua malattia. Mi disse che il diabete lo sta logorando. La cosa mi
dispiacque. Poi, lo invitai a prendere un caffè al Bar Giolitti sito di fronte al parlamento. Lì mi disse che
aveva in mente qualche parola per il mio
romanzo. Mi dettò e scrissi : La mondializzazione è quella degli esseri
umani. L’emigrazione è lo specchio di tutto ciò che si sta muovendo nel mondo.
Avremo sempre bisogno di una nuova letteratura che narra questo decentramento
costante dell’uomo verso altre culture e religioni, facendo incontrare gli uni
con gli altri : l’Islam verso il Cristianesimo e viceversa, nei quali potremo
ritrovare questo universalismo: anima del mondo
Il romanzo di Hamid Misk
ne è una bellissima testimonianza.
Io lo ricorderò così:
Fouad è un uomo esemplare, uno studioso fine e raffinato e un uomo del dialogo tra le culture e le civiltà. Ciao Khaled Fouad.
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