Spesso il nome Merkel CI porta direttamente a pensare alla
Germania e a quella politica dell’Auterity imposta a tutti i popoli
dell’Europa del Sud, per non oltrepassare i imiti di bilancio, d’inflazione e
di spesa pubblica imposti dall’Unione europea e dalla sua Banca Centrale. Sono
anni che si cerca di cambiare rotta e di convincere i tedeschi e chi li
appoggia che tali politiche sono diventate dannose e controproducenti per
l’intera Europa, dato che tali misure
non sono servite a far uscire la stessa economia dei paesi europei depressi
dalla crisi di consumo e di liquidità che li attanaglia. In questo scenario merkeliano di crisi e di blocchi che
caratterizza l’Europa odierna subentra un fattore nuovo: l’arrivo dei profughi
fuggiaschi dalle guerre e dalle persecuzione alla “fortezza Europa!” . Un’alchimia,
direi, che farà trasformare la
Merkel in Angelo!
Qual è stata la reazione dei governi europei di fronte all”invasione
dei profughi”? Di quella Europa baluardo delle libertà e del rispetto dei
diritti dell’uomo? Il governo italiano
aveva già ammonito da mesi l’Europa che tale problema non può essere
considerato un problema solo italiano , ma piuttosto un problema europeo cui
tutti devono far fronte, non solo accogliendo ma anche agendo in loco contro i
trafficanti di uomini e i terroristi. Ora dopo mesi, e direi anni, di
addormentamento e di resistenze, la fortezza Europa riscopre la sua storia e
direi la sua stessa tragedia e fragilità, nel vedere questo fiume di esseri
umani in cerca di asili. Però qui occorre premettere due considerazioni: esiste
quell’Europa che rimane veramente baluardo dell’umanità e dei diritti umani e
quell’altra Europa, composta da paesi le cui culture e la cui democrazie sono
ancora pregne di passate ideologie conservatrici, xenofobe e fasciste. Il caso
del trattamento degli immigrati da parte della polizie di mezz’Europa dell’est
è significativo e emblematico. Davanti a quelle immagini di disperazione e di
maltrattamenti dei profughi,
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