Chi ha mai detto che
Verdini poteva tradire il suo padre politico Silvio Berlusconi e passare nelle
fila del partito democratico a sostenere il suo conterraneo e amico di sempre
il presidente Renzi?
Difatti senza i 12
senatori verdiniani, usciti da Forza Italia per costituire un nuovo gruppo
parlamentare, il cammino delle riforme volute da Renzi si sarebbe già
interrotto e si sarebbe già andati ad
elezioni anticipate. Invece il trasformismo ripugnante che ancora caratterizza
la vita politica italiana consente ancora ai notabili e ai partiti di eludere e
direi tradire la volontà popolare espressa nelle urne. Quest’”Italia al Verde”
è uno scandalo inaudito, perché se già sapevamo che questo governo è nato per
volontà di Berlusconi che ha deposto il governo Letta, oggi è lo stesso Silvio
Berlusconi a gridare contro il governo Renzi e a considerarlo illegittimo e
dannoso per la stessa Italia. Insomma un osservatore attento e obiettivo della
vita politica italiana non capirebbe mai
di quale stoffa e di quali ideali sono fatti gli uomini politici
italiani, sempre pronti a tradire e a passare da un campo all’altro. L’esempio
di Verdini è eclatante. La sua ultima richiesta al governo Renzi è assai cara e
scandalosa: condono edilizio per la Regione Campagna e il ponte
sullo Stretto. Come può giustificare ciò?
Che dire? E’ il prezzo
della politica trasformistica e mercanteggiante di cui il presidente Renzi è
faotore. La cosa migliore se continuano i ricatti del Verde sarebbe quella di
andare ad elezioni anticipate e restituire la parola al popolo italiano, sempre
al “Verde”.
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