J’Accuse del 23/09/2016 sul sì di Renzi a modificare
la legge elettorale
Il presidente del
Consiglio, Il 20 settembre, da New York, dove si era recato per partecipare al
vertice delle Nazioni Unite sul problema dei rifugiati, ha parlato di politica
nazionale; egli ha fatto una clamorosa dichiarazione e si è dichiarato
disponibile a modificare la tanto contesa legge elettorale Italicum. Una
posizione subito apparsa in contrasto con le sue passate dichiarazioni. Ora
alla luce di questa nuova posizione:Che cosa abbia portato il presidente del
Consiglio a questo “ammorbidimento”, se lo vogliamo chiamare
così? Certo se torniamo indietro di alcuni mesi fa, ci rendiamo conto
dell’asprezza del linguaggio politico usato e delle dure battaglie fatte da
questa strana e ibrida maggioranza per fare quella discussa e illegittima
riforma. Com'è strana la politica! Quello che si è sostenuto, a spada tratta,
dalla Boschi e da tutti i falchi del presidente del Consiglio, come un pilastro
del designo di riforma della democrazia italiana, ora si vuole rinegoziare, o
magari io direi “mercanteggiare” con gli altri partiti. Renzi si è reso conto
della debolezza della sua posizione attuale e della incostituzionalità
dell’Italicum, che stranamente ci ricorda un periodo triste di questo paese,
quando il partito fascista si avvalse della stessa tecnica elettorale per conquistare
il potere, in via democratica, senza avere una maggioranza reale dei consensi nel
paese. Ma questa nuova posizione di
Renzi dell’Italicum, non è solo dettata da questi evidenti motivi. E’ in gioco,
man mano che si avvicina il referendum sulle sue riforme costituzionali,
persino, come egli stesso ha detto, la sua permanenza nella vita politica
italiana. La fissazione della data di quest’ultimo sarà decisa dal consiglio
dei Ministri previsto per la prossima settimana. E che dire se Renzi si è reso
conto che la sua riforma costituzionale non sta avendo i consensi richiesti e
sta aggiustando il tiro? Certo, qualunque altra legge elettorale deve darsi,
oltre all'obiettivo di rappresentatività diretta e democratica dei cittadini
italiani, quello sacrosanto della stabilità del sistema politico, cosa che non
si realizzerà mai se verrà scelto un sistema proporzionale puro basato sulle
preferenze, proposto dal M5S. Insomma, la novità assoluta è sconvolgente e fa
riflettere sul futuro prossimo di questo governo in vista del prossimo
referendum costituzionale, previsto per il mese di Ottobre prossimo.
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