Abbiamo sempre pensato
che un mondo unipolare sarebbe stato un disastro per l’intera umanità. Sin dalla caduta del muro di Berlino gli USA
avevano cercato di costruire un mondo unilaterale e unipolare ora eliminando,
ora soffocando tutte le voci che si opponevano a questo disegno
universale. Questo stesso progetto
americano trovava una sua precisa realizzazione nella creazione di un mercato
globale controllato dalle multinazionali e nella costruzione di un nuovo ordine
mondiale che si sarebbe articolato in Europa nell’allargamento ad Est
dell’Unione Europea e del suo braccio militare la NATO, nel Medio-Oriente, nell’edificazione di un
nuovo assetto geopolitico che avrebbe visto la cancellazione degli Stati
“canaglia” ( Siria e Iraq) e il rafforzamento della sicurezza dello Stato
ebraico. Gli attacchi dell’11 settembre 2001, non furono casuali, come molti
analisti avevano già osservato. Essi diedero all’America quel diritto alla
guerra preventiva. Così il Medio-oriente s’infuocò con tutte le conseguenze drammatiche
che viviamo fino ad oggi. L’America, anziché creare un nuovo Medio-oriente,
“pacifico e democratico,” contribuì con i suoi interventi militari, e con la
“delega” a stati come la Turchia...a creare l’inferno
medio-orientale.
In
Europa, invece, Il discorso era ben diverso. L’America pensava, anzi sperava,
che la Russia sarebbe passata, dopo la caduta del Muro di Berlino,
dall’addormentamento, all’implosione. Ma il problema principale, molto a cuore
dei suoi generali e strateghi, ossia quello dei suoi armamenti nucleari e
industrie militari, sarebbe sempre rimasto irrisolto. L’evoluzione successiva
della situazione in Russia aveva dimostrato il contrario. Una grande nazione
non si cancella da un giorno all’altro e nemmeno da un secolo all’altro o
estendendo degli schieramenti fino ai suoi confini, come lo è stato il caso
della richiesta dell’adesione dell’Ucraina alla NATO. Il risveglio della
Russia, sotto la guida di Putin, ha costituito, e costituisce un ostacolo alla realizzazione
di un mondo unipolare. I primi scontri tra russi e americani avvennero in
occasione dell’invasione dell’Iraq. Lì, gli americani e i loro alleati,
smentiti dalla storia successiva, decisero di occupare il paese arabo,
giustificando tale invasione con le menzogne sulle armi di distruzione di massa
possedute da Saddam. Poi venne la volta della Libia, della Siria e poi
dell’Ucraina. Tutti scenari in cui si è palesato lo scontro tra un Occidente Ancora
un’altra volta neocolonialista e invasivo ed una Russia orgogliosa e aspirante alla sua vecchia gloria . Quest'ultimo usa l’arma delle sanzioni economiche e
dell’isolamento contro di essa, ma più passa il tempo più tale arma si rivela inefficace. Il guaio principale è che
in questo momento in Occidente, abbiamo delle menti basse e chiuse al dialogo,
inconsapevoli dei pericoli e delle conseguenze di un’umiliazione e di un lungo
e imprevedibile confronto con la Russia. Gli strateghi sanno bene che sarà una
guerra che non verrà vinta da nessuno. E allora? Sulla testa dei nostri
governanti, siano intelligenti o idioti, incombe la responsabilità e il dovere
di preservare la pace e di garantire all'umanità il diritto alla vita e al
progresso. Domani ciascuno verrà
giudicato per quello che poteva fare o non abbia fatto. La pace è un dono
divino.
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