J’Accuse del 15/12/2016 un breve resoconto del Referendum
Costituzionale del 4 Dicembre
Dopo la sconfitta referendaria di Renzi e compagni veri e falsi,
era più che evidente che il popolo italiano si fosse espresso a favore di un
cambiamento sostanziale sulla scena politica italiana. Come e in modo però? Ma
si poteva certo sciogliere questo parlamento dichiarato illegittimo da parte
della Corte Costituzionale italiana, lasciando il paese nel caos? Un presidente
come Mattarella, peraltro nominato da Renzi poteva avere questo coraggio
istituzionale, rimandando il paese alle urne? Certo il No espresso dalla stragrande
maggioranza degli italiani ha rappresentato non solo la bocciatura del disegno
di riforma ma anche la sfiducia irrevocabile all’attuale governo e ai
successivi governi probabili espressi dalla stessa maggirnaza che lo aveva
sostenuto in tutti questi anni. Perciò la ragione “costituzionale” avrebbe
voluto che il presidente Mattarella appoggiasse la nascita di un solo governo
sempre politico, e per nulla istituzionale o dei professori di cui il paese ne
aveva sperimentato le stravaganze e le incapacità, a tempo determinato, il
quale avrebbe portato il paese alle urne con una legge elettorale democratica e
rappresentativa. Invece no, abbiamo assistito tutti alla nascita del governo
Gentilone: con gli stessi personaggi e la stessa maggioranza politica. Questo
sì che rappresenta ahimè un schiaffo alla volontà della stragrande maggioranza
degli italiani, espressasi a favore di un cambiamento politico in questo paese.
E’ il caso, infine di dire come ci insegnano i libri di storia: “che il paese
legale non corrisponde affatto al paese reale”.
Il filosofo Inglese Locke ci dice che davanti all’"assolutismo", di qualunque genere esso sia,
il popolo è libero di fare le sue scelte.
La scelta del popolo era per il cambiamento.
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