Grandi furono le nostre aspirazioni…
E le speranze dei nostri popoli
Ma tutto ciò durò solo
Il tempo di un tiepido raggio di sole
Quando fu eletto Obama, tutti dissero che l’America
aveva voltato pagina e aperto un nuovo corso della Storia che avrebbe portato
benefici a tutti i popoli della terra. Un presidente democratico di colore e
per giunta sensibile alle cause delle minoranze, della democratizzazione delle
aree più depresse e sottosviluppate del nostro pianeta. L’America Obamiana
avrebbe concorso a portare democrazia, sviluppo e benessere economico e magari
un po’ di pace al Medio-oriente e altrove. Invece tutto ciò è rimasto una mera
illusione. Oggi un altro presidente si sta accingendo a salire sul trono di
Washington. Un presidente molto discuso e discutibile sia per la sua storia personale
e il suo immenso patrimonio, sia per le sue idee politiche molto rivoluzionarie
e sconvolgenti sia sul piano della politica interna sia quella internazionale.
Trump irrompe su Washington come un violento uragano. Oggi il cielo è grigio sopra la fredda Pennsylvania avenue. l’America sembra essere divisa in due fazioni:
favorevoli e contrari al nuovo inquilino della Casa Bianca. Ma entrare alla casa
Bianca non è come uscirne! Ci entri con uno spirito e ne esce con un altro.
Obama ne sa qualcosa. Qui in America, i poteri occulti, o i loby hanno
più autorità sul loro presidente. Le promesse fatte in campagna elettorale
possono andare a quel paese se non hanno l’avallo di questi poteri. Il primo
presidente nero della storia americana non era riuscito a far nulla contro di
loro. Non era nemmeno riuscito a chiudere la prigione di Guantanámo, una vera
vergogna per il paese. Non era riuscito altresì ad imporsi in Medio-oriente
contro i suoi alleati a partire dagli israeliani, dai turchi dai sauditi e dagli iraniani per
trovare una soluzione al dramma siriano. Tutto quello che era riuscito a fare
sia sul piano nazionale che internazionale verrà spazzato via dall’Orso bianco,
Trump. Ed è per questo motivo che l’Establishment lo teme e lo guarda con
apprensione e timore di vedere l’America sprofondare in un’era più oscura e
fallimentare di quella appena chiusa da Obama.Quando varcherà Trump la soglia
della Casa Bianca, si renderà conto della complessità delle questioni che dovrà
affrontare e poi via via dovrà trovare la forza, se ne avrà, per opporre al suo Establishment le sue decisioni. A quel
punto ci sapremo dire se egli sarà o meno essere un grande presidente degli Stati
Uniti d’America, come lui medesimo vorrà apparire ed essere. Per noi, africani o europei, asiatici o latino-americani, i presidenti americani siano democratici o repubblicani hanno sempre avuto a cuore solo ed esclusivamente gli interessi loro. A noi il compito e la combattività di curare i nostri sapendo con quale attore avremo a che fare. Che il domani sia migliore.
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