J’Accuse del 16/03/2017 I nuovi Boat people, ossia il riflesso della decadenza etica delle potenze Internazionali
Se le azioni e le reazioni delle potenze cosiddette "civilizzate" fossero studiate e
avessero a cuore i problemi della sicurezza e della prosperità e della
stabilità economica dei paesi in via di sviluppo, avremmo un mondo senza nessun
dubbio migliore di quello attuale. Così, la Francia di sarkozy non avrebbe mai alzato il polverone dei diritti umani violati dal Colonnello, come pretesto, per rimuovere e regolare i conti con un regime quale era
quello del dittatore senza immaginare minimamente le gravi conseguenze a cui si
sarebbe esposto sia lo stesso popolo libico che ora vive nel caos e
nell’insicurezza, sia la stessa comunità dei paesi vicini e "anche lontani" che "accolgono", a malincuore, ogni giorno un flusso interminabile di Boat people, provenienti da
ogni focolaio di guerra e di miseria, in cerca di pace e di un futuro
migliore. Proprio questo caos è il mezzo migliore per consentire a chiunque d'infiltrarsi in Europa, magari spacciandosi come profugo, dopo aver venduto tutti i suoi averi o peggio ancora dopo aver commesso dei crimini negli stessi paesi d'origine. Bisogna subito distinguere tra questi
fuggiaschi i veri profughi dai falsi, ossia coloro che approfittano di
questo caos per venire in Europa, creando ulteriori problemi non solo ai
profughi ma anche alle stesse società europei oramai esauste, decadenti e incapaci di
gestire persino i problemi dei loro cittadini e degli immigrarti regolarmente
residenti da loro.
Quali gravi conseguenze si profilano se non verrà trovata una soluzione a
questo problema?
Quel che indigna maggiormente in
questa brutta storia è che se ci fosse un tribunale della storia, i paesi
responsabili del Caos in Libia sarebbero chiamati alla sbarra a rispondere dei
danni causati non solo al popolo libico, siriano, iracheno…, e la lista è
lunga, ma anche agli stessi loro cittadini che si lamentano giornalmente
dell’incapacità di questi governi a
risolvere dalla fonte quest’intricata questione.Ascoltate o Governi! il problema non si risolve solo accogliendo, e quindi predisponendo tutte le risorse per l'accoglienza e l'integrazione ma anche intervenendo a monte, laddove sorge e si diffonde il problema. Altrimenti, davanti all'Africa che avanza, noi non potremo garantire nessun futuro nemmeno ai nostri figli. L'inerzia e l'immobilismo attuali dei governi europei e non, sono quasi complici con gli stessi trafficanti che controllano il golfo di Sirte.
Chi gestisce questi flussi di disperati?
Questi flussi sono e saranno sempre più crescenti. Li gestiscono degli spietati
trafficanti di uomini: terroristi d’ogni matrice, milizie residui dello stato
libico, avventurieri…insomma, sono i successori del colonnello Gheddafi in
lotta tra di loro per la conquista del potere, ora sostenuti dall’ONU e dalle "potenze civilizzate", ora
dall’Egitto, Qatar... e dalla Russia e ora improvvisati Califfi di un fantomatico stato islamico. La
vergogna in tutto ciò è l’incapacità della Comunità internazionale e in primis,
degli stessi paesi che hanno causato il caos in Libia ad intervenire per
trovare una soluzione. Se intervengono secondo il loro impulso, causerebbero
ancor più caos di prima, ma se studiassero assieme una soluzione, probabilmente
il problema si risolverebbe. Ma il problema all'origine di questa crisi è proprio la rivalità tra Francia e Italia, ossia tra politiche estere discordanti, tra sistemi concorrenti....
Qual'è dunque la via d'uscita se permangono questi dissidi?
Ad ogni modo, non si può lasciare il Golfo di Sirte nel caos e non si può
affatto indietreggiare davanti ai trafficanti di uomini che devono essere
catturati e puniti. L’Europa non è più il paradiso Dantesco. Se lo sapessero
prima i profughi rinuncerebbero a sognarla e ad imbarcarsi in questi baltelli
della speranza. Sapessero quanti gironi infernali verrebbero loro risparmiati....
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