Qualcosa manca alla mia creatura
Rivoluzionari, idee e slanci
e nuove intelligenze e agganci
Non sarai tu la mia sventura?
Eppure ne abbiamo avuto...
di sogni e promesse
e parole mai espresse
perse in ogni voto perduto
La verità è che solo un risveglio
potrà ridarci il consenso
Quanto vorrei non perdere il buonsenso
Quanto ho bisogno del vostro sostegno
J’Accuse del 13/06/2017 sulla sconfitta del M5S nelle ultime elezioni amministrative
La sconfitta elettorale del M5S nelle elezioni
amministrative arriva come una scossa di terremoto su tutto il movimento. La
cosa grave in questa vicenda è chi minimizza la sua portata ignora totalmente
la verità dei fatti.La creatura di Grillo è fuori da tutti i principali
ballottaggi nei capoluoghi di provincia e nella capitale del Parmigiano
Reggiano si conferma “l'effetto Pizzarotti”.
Una vera sconfitta per il movimento. Palermo, Genova, Parma: il M5s
perde in tre città politicamente molto importanti per motivi diversi.
Palermo è il
capoluogo della Sicilia, dove a ottobre ci saranno le elezioni regionali.
Questa sfida sarà un banco di prova per le prossime politiche previste verso la
primavera dell’anno prossimo.
Genova è la città di Beppe Grillo, dove c’è stato lo
scandalo di Marika Cassimatis, che è stata allontanata dal M5s dopo aver vinto
le “comunarie”.
Insomma, nessun salto di qualità. E’ innegabile che ci sono
delle grosse difficoltà nei comuni amministrati dal M5S. E’ innegabile che
molta gente è scontenta del degrado e delle questioni spinose che assediano le
nostre città e in primis, l’accoglienza dei profughi, la sicurezza, il lavoro e
la gestione dei rifiuti urbani. E’ evidente che non tutte le cause del
malgoverno sono imputabili al M5S, ma l’immobilismo, l’inezia e la mancanza
d’idee di alcuni amministratori aggravano le già aggravate situazioni delle
maggiori città italiane. Che cosa costerebbe al M5S organizzare una campagna
per riempire le buche a Roma, raccogliere l’immondizia lasciata apposta dalle
Municipalizzate per mettere in difficoltà la Raggi e la sua Amministrazione? Che cosa costa
inventare delle soluzioni e coinvolgere la cittadinanza delle suddette città?
Il problema principale è che dopo lo slancio delle passate elezioni politiche,
i proclami, il Reddito di cittadinanza, in primis, ci si è assuefatti, e direi
accomodati ad una retorica politica che nulla a che vedere con i discorsi
rivoluzionari che abbiamo sentito da Grillo sulle piazze italiane. Qualcosa non
va! E se lo si continua a minimizzare come abbiamo visto, si va verso un
inevitabile declino. Adottare degli slogan di circostanza, come quelli che abbiamo
subito sentito dalla Raggi dopo le elezioni, è fuorviante e non costituisce
affatto la giusta risposta che i cittadini italiani vogliono sentire: gli
italiani vogliono delle soluzioni concrete ai loro problemi che né Renzi, né
Berlusconi e nemmeno il M5S è in grado di darglieli, al meno fino a questo
momento.
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