Quel che rende una nazione grande!
Non è la sua purezza razziale
E men che meno la sua grandezza
nazionale
Ma quando il suo splendore s’espande…
Se un paese piccolo praticherà l’uguaglianza
Esso potrebbe crescere all’infinito…
E d’ogni nemico di lui sarà
intimorito
Com’è bello regalare la speranza!
Com’è bello donare la patria…
Ad ogni suo figlio assettato
D’amore al paese tanto amato
Amore alla nuova patria
Credo che nessuno uomo con un cuore possa considerare dei
bambini nati, cresciuti e acculturati in un determinato paese, non figli
naturali di quel paese ma dei cittadini di serie B, da considerare stranieri
per via del colore della loro pelle, del loro credo diverso da quello
professato, o ancor peggio della loro sfortunata estrazione sociale. I padri costituenti della legge fondamentale
dello Stato italiano erano ben consapevoli dell’importanza del principio
d’uguaglianza nella costruzione e nella gestione di una società fondata sul
rispetto dei diritti umani, sulle libertà e soprattutto su quel sacrosanto
principio dell’uguaglianza degli uomini. Conferire la cittadinanza a chi è
nato, cresciuto e frequentato le scuole italiane non è solo un atto di grande
umanità in quanto un sano e saggio legislatore non può non considerarlo come
figlio naturale di quel paese, conferendogli gli stessi diritti e doveri dei
cittadini di quel paese, ma è un atto di grande civiltà giuridica. Questo tema
così caro ai democratici e così poco amato dalle destre d’ogni tempo e matrice,
è riemerso ieri e oggi in occasione al dibattito in atto nel parlamento
italiano ai fini dell’approvazione della legge che conferisce lo Ius soli.
Abbiamo assistito e assistiamo allo spettacolo vergognoso di forze politiche
che offendono bambini, uomini e donne che vivono in questo paese da anni e che si
considerano figli di questa nazione. I Salvini, e le destre urlano alla
“sostituzione etnica degli italiani!”. Poveri italiani! Gli risponderei. Gli italiani,
cari "onorevoli" non hanno bisogno delle vostre urla, delle vostre
strumentalizzazioni politiche contro questo tema di grande civiltà umana e
giuridica ma di soluzioni concrete ai loro problemi. Vi lascio la battuta di Begnini nel Film “ La vita è bella”:, diretto da lui medesimo. Egli urlò e salì sul
tavolo dicendo: chi è italico qui e chi non lo è?.Da che che cosa deriva l'appartenenza alla razza italica? Dai muscoli e dall'intelligenza? Vi lascio rispondere. Ma
soprattutto, quando al no delle destre ssi aggiunge anche quello dei Grillini,
davvero siamo alla frutta.
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