J’Accuse del 29/07/2017 sull’ordine, il progresso e l’armonia - Dialogo immaginario tra DIo e l’Arcangelo Gabriele
Lorenzo Lotto, L’arcangelo Michele caccia Lucifero, Loreto, Museo della Santa Casa, Palazzo Apostolico, 1550 circa
Un giorno l’Arcangelo Gabrielle , dopo tanti secoli di
missioni e di servigi presso il Padre Eterno, svolti con successo e
abnegazione, guardò l’Universo con incanto e ammirazione e disse:
Com’è bello il creato! Ogni galassia, ogni pianeta, ogni
stella, ogni meteorite, ogni polvere ha il suo posto in questo incantevole
disegno. Dio ha davvero raggiunto la massima perfezione nel creare ogni singola
meraviglia di questo creato. Nessun sole tramonta laddove si percepisce la luce
eterna della bellezza dell’Universo. Poi s'incanto e si addormentò. Nel sonno gli si
presentò il diavolo e fu la prima volta che quest’ultimo tentò di corrompere
l’Inviato più fidato del Signore:
-
Gabriele, Gabriele…
-
Sì rispose l’Arcangelo…chi sei?
-
Sono l’angelo più astuto e ribelle. Sono
venuto a te con un’idea geniale.
-
Che cosa vuoi Lucifero? Ti ho
riconosciuto! Vorresti riconvertirti? Era ora! Disse l’Arcangelo ironico
-
Sì, sì era ora” ripeté i diavolo
-
Che benedetto giorno, ripeté anche
l’Arcangelo
-
Però prima chiederti una cosa! Chiese il
diavolo
-
Che cosa? Disse sorpreso l’Arcangelo. E
aggiunse: non voglio mercanteggiamenti. Sai Dio non ama les “Chantages”.
Capito, urlò l’Angelo più fidato di Dio.
-
Vorrei, disse balbettando che chiedessi a
Dio di modificare la posizione delle stelle e dei pianeti nel sistema solare.
E’ questa la mia condizione, per riconvertirmi.
-
Mascalzone, mascalzone, vorresti tu
alterare l’equilibrio del creato di Dio. Vattene, vattene…urlò l’Arcangelo a
tal punto che Dio lo sentì…
Egli si svegliò sudato e spaventato, trovando davanti a sé
questa volta il Padre Eterno.
- Figlio, figlio, che cosa ti ha spaventata, ripeté Dio ben
consapevole dell’incubo avuto dall’Arcangelo
- Nulla, nulla, rispose intimorito l’Angelo
No, Qualcosa ti ha sconvolto figlio mio. Avanti ti ascolto,
disse il Signore
A quel punto Gabriele sospirò e si aprì al suo creatore. Ma
mentre si stava accingendo a raccontare il suo incubo a Dio. Egli fu investito
nuovamente da Lucifero che volle che l’Arcangelo fosse lui medesimo portatore
di quest’istanza presso Dio. Ben ignaro della potenza e dell’onniscienza del
suo divino interlocutore, incominciò a parlare:
- lodato sei tu o signor! Disse l’angelo del peccato e della
tentazione
- Lode e a chi mi ama e ama il creato, ripeté dio…
- Ho una strana richieda, chiese Gabriele tentato dal
diavolo
- dica figlio, disse Dio
- Vorrei che tu modificassi la posizione dei pianeti e delle
stelle, lo faresti per me, chiese l'Arcangelo
- Perché lo dovrei fare? Replicò il Signore gentilmente
L’Arcangelo non seppe cosa rispondere. Poi disse balbettando
- Non mi garba più la loro luce. Le trovo noioso e persino
ingombranti…
Consapevole che era il suo Gabriele a parlare Dio, Dio volle
continuare quel dialogo per dare una bella lezione a Lucifero.
-
Vorresti spegnerli magari! Disse Dio
ridacchiando questa volta.
-
No, assolutamente, vorrei avvicinare
alcuni di loro e allontanare quelli che non mi obbediscono.
-
Ahi! Ribatté dio e aggiunse: vorresti
soffocare il dissenso e cancellare quelli che non ti obbediscono. E’ così?
-
No, rispose Lucifero impaurito dalla voce
decisa di Dio.
- Non ti basta quello che succede sulla
terra! Gli uomini che uccidono altri uomini, li fanno esiliare spostare da un
punto all’altro. I tiranni che applicano la legge del taglione. E persino in
quei paesi democratici…succedono le ingiustizie dappertutto. Non vorresti che
ti racconto la storiella del povero Dirigente che gli piaceva il potere e lo
usava contro i suoi dipendenti, non rispettandoli e spostandoli da un punto
all’altro. Le stelle, come gli uomini, hanno un’anima, un corpo da amare e da
rispettare. Capito” Urlò Dio a Lucifero. Vattene Idiota.
E Lucifero scomparve nell’oscurità dell’Universo. Dio non lo
uccise, perché Egli ha lasciato anche agli uomini la facoltà di scegliere tra
il bene e il male. E come a dire il dissenso esiste anche nei cieli divini.
Quando l’Arcangelo Gabriele tornò in sé questa volta chiese
al signore:
-
Ma lo faresti se te lo chiedessi io, o
Signore?
-
Dio rispose sorpreso: prima dovrei
sentire il parere delle mie stelle e dei miei pianeti. Tu li ami? Chiese Dio
all’Arcangelo
-
Sì, sì, adoro la loro luce…
-
L’amore realizza i miracoli, disse Dio
ridendo al suo angelo. Poi Dio guardò il suo Gabriele e disse nuovamente:
guardale ora, ora…,
-
Sì, sì ora brillano ancor più di prima. Sono
incantevoli….
Dio accarezzò l’Arcangelo e scomparve anche Egli…
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