J’Accuse del 12 /10/2017 sull’intervista di Vladimir Putin da parte di Oliver Stone- Putin Interviews

J’Accuse del 12 /10/2017 sull’intervista di Vladimir Putin da parte di Oliver Stone- Putin Interviews

Le conversazioni tra Putin e Oliver Stone si sono svolte tra il luglio 2015 e il febbraio 2017.
La prima domanda che ci poniamo prima di passare all’analisi dell’intervista è che come mai Putin abbia voluto e accettato di farsi intervistare da un Regista come Oliver Stone?
Raccontare la sua verità con un linguaggio realistico e inconsueto, aprendo i suoi palazzi e il suo cuore è senz’altro il modo migliore per contrastare la versione dei suoi “amici americani” che lo dipingono come un dittatore sanguinario, così come ha ripetutamente detto per mille volte. Putin ci sbalordisce per la semplicità del suo stile e l’incisività delle sue risposte. Da uomo intelligente non usa mai linguaggi ostili e denigranti vero i suoi nemici interni ed esterni, sebbene abbia imparato bene a dissimulare i suoi pregiudizi. Ma invita ad avere una veduta ampia e lungimirante dell’avvenire, non più ancorata ai fantasmi e agli spettri del passato. “Il problema degli americani è che dopo la caduta dell’Unione sovietica si erano impegnati verbalmente con il Presidente Gorbaciov a non allargare la Nato verso l’Europa orientale. Quest’impegno verbale non è stato mai rispettato e così mentre noi lavoravamo per la distensione loro hanno continuato ad armarsi e ad allagare la loro Nato fino ai nostri confini. Il più “citato Ombrello protettivo” citato da Putin  per neutralizzare la capacità difensiva della Russia è molto illustrativo della situazione attuale. “ Ecco perché gli americani continuano a voler creare il nemico inesistente e ad alimentare la demonizzazione del nostro paese. Poi quando parla ancora della Nato, dice che “è un’organizzazione che doveva essere smantellata con la fine della guerra fredda. Invece, no! L’unica sua ragione d’essere è la creazione di nuovi nemici e di nuove guerre. Ma la Russia non ci sta a questo gioco. Non si farà inginocchiare agli americani come tutti i paesi che stanno sotto la Nato. Quelli sì che hanno delegato la loro sovranità a Washington. Noi , no. Vogliamo mantenere la nostra indipendenza e accrescere la nostra partnership con gli americani. I nostri amici, appunto! Insomma, Putin, nonostante le divergenze con gli occidentali, lascia una possibilità al dialogo. “ In Ucraina gli americani e gli europei hanno sostenuto un golpe contro un presidente democraticamente eletto. La sua colpa è di aver rinviato la firma dell’adesione all’UE. E’ assurda tutta quella violenza perpetrata dai gruppi di nazifascisti addestrati in Polonia! Quando si parla della Siria, anche qui Putin scoperchia le grosse contraddizioni degli americani: da una parte hanno sostenuto l’Isis, lasciando che esso vendesse il suo petrolio tramite la Turchia, dall’altra ci vengono a parlare dei diritti umani e di dittatura! E a proposito dei diritti umani, egli li cita ad arte quando parla del caso Snowden: questo consulente del NSA ha svelato le verità sulla democrazia americana e su come vengono controllati i cittadini e i capi di stato esteri. Il suo contributo alla causa dei diritti umani è evidente. E’ per questo motivo che la Russia gli ha concesso l’asilo politico.

Infine, Putin ringrazia e saluta calorosamente Stone, chiedendogli se è stato picchiato prima d’ora. Lui risponde di no. L’allusione a quella stampa americana e a quell’Apparato di Washington, più volte citato, che non vedrà di buon occhio questa straordinaria e sorprendente conversazione nella quale Putin parla da uomo semplice dei problemi del mondo e della loro gravità, rammaricandosi del fatto che non si sta lavorando nella direzione della pace sia in Europa che in Medio.oriente che in Estremo oriente, ma che è pronto a stringere la mano agli americani per cominciare una nuova era di cooperazione e di pace. 

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