J’Accuse dell’8/10/2017 sulla dichiarazione dell’indipendenza catalana- Un dramma spagnolo


J’Accuse dell’8/10/2017 sulla dichiarazione dell’indipendenza catalana- Un dramma spagnolo
 
La tanto discussa indipendenza catalana non rappresenta un sogno costoso e quasi impossibile da realizzare per i catalani, ma in realtà essa costituisce un vero incubo non solo per il governo spagnolo ma per tutti i governi europei.
In che modo?
Nel caso dell’affermazione dell’indipendenza catalana, lo smembramento dello stato spagnolo potrebbe fare da detonatore allo smembramento di altri stati europei. Sappiamo bene quali sono le altre regioni che aspirano all’indipendenza: in Germania e in Italia in particolar modo dove il sentimento nazionale non è antico e radicato come in altri paesi, la svolta catalana potrebbe risvegliare i campanilismi locali che avevano caratterizzato per secoli la loro storia. In Francia, benché il sentimento nazionalista sia forte e radicato, le rivendicazioni all’indipendenza del popolo corso sono sempre vive e potrebbero attingere dal caso catalano. Stessa cosa per l’Inghilterra dove i sentimenti nazionalistici nel Galles e in Irlanda del Nord sono sempre attuali. Inoltre, sul piano dell’Unione Europea, la questione della Catalogna rappresenta un fallimento della filosofia di fondo sulla quale si è impostata la costruzione dell'Unione per decenni. Tale filosofia mirava e mira tuttora a creare delle macroregioni europee dove lo sviluppo economico avrebbe innescato anche uno sviluppo sociale e culturale armonizzato, prescindendo, e direi attenuando, le differenze etniche e linguistiche e le specificità nazionali d’ogni singola regione. Ora lo scoppio della Catalogna mette in questione non solo l’unità della Spagna, e quindi la stessa esperienza democratica che il paese iberico sta conoscendo dalla morte del dittatore Franco avvenuta nel 1975, ma anche la stessa unità europea. La repressione per l’impedimento dello svolgimento del Referendum per l’indipendenza, i centinaia di feriti finiti negli ospedali catalani, l’inerzia della polizia catalana e la sua slealtà nei confronti di Madrid, l’intervento della Corte Costituzionale spagnola per impedire la Seduta del Parlamento Catalano prevista Lunedì e nella quale si proclamerà l’indipendenza, le minacce di esautorare il presidente catalano  Puigdemont e l’ultima notizia di oggi: la convocazione e l’accusa del Capo della Polizia Catalana per sedizione tutti fatti che rappresentano una realtà che sfugge al controllo delle autorità spagnole. La repressione non è di certo una soluzione e men che meno la concezione dell’indipendenza lo è. Lo schieramento dell’Unione Europea, e del Vaticano, a fianco di Madrid la dice tutta sui pericoli e sulle conseguenze nefaste che potrà causare la secessione della Catalogna sull’intera Europa.
Chi lo sa se la Russia di Putin vorrebbe svolgere un ruolo di Mediatore data la sua neutralità e autorevolezza. Putin non appoggerebbe mai i catalani, così come ha fatto per i russi del Donbass (regione ucraina autonoma). Ma in questo caso sorge naturale una domanda maliziosa:
perché gli europei sono solidali quando si tratta della loro unità e ostili e divisivi quando si tratta delle unità degli altri?
 
 

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