J'Accuse sullo Yemen martoriato e il silenzio del mondo
Sono una roccia antica
bella, viva e mitica
Qualcuno però oggi vuole
Spegnere ogni mio lume
Ma oggi scorre di dolore ogni mio fiume
Guardatelo riflesso sotto il sole
Se nessuno di voi si sente yemenita
Domandatelo alla mia bellezza ferita
Non è stato il tempo a ordire il mio
sfregio
Ma la cattiveria e il silenzio ostaggio
Di un mondo oramai malvagio
Vedermi così non è un sacrilegio?
Ascoltate ora la mia voce…
Ogni mio dolore è atroce
Sono io la montagna che resiste
La bellezza che non muore
Il teatro d’ogni orrore
E la più bella delle patrie mai viste
Un articolo attualissimo scritto due anni fa: Yemen martoriato ieri e oggi
Lo Yemen è sacrificato oggi alle mire egemoniche
dell'Arabia Saudita e dell'Iran, eterni rivali della martoriata regione
medio-orientale.
Che cosa occorra fare oggi per salvare il paese?
Che cosa occorra fare oggi per salvare il paese?
Bisogna
semplicemente ritornare a rispettare il diritto internazionale. I contenziosi
tra gli stati vanno e devono essere risolti in seno all'ONU. Se uno stato aggredisce un altro, la
comunità Internazionale deve intervenire per proteggere il popolo aggredito, a norma dello statuto di questa moribonda e incapace Organizzazione.
Ora dell'orrore che vediamo nello Yemen, agli Stati Uniti d'America e all'Europa non importa
un bel niente. Inoltre è la ragione del loro silenzio è chiara: appoggiare Riad
nel contrasto all'accrescimento dell'egemonia dell'Iran nell'aria del Golf
arabo è un imperativo voluto dalla nuova amministrazione americana. Poco importa a loro il rispetto dei diritti umani e men che meno di
sconfessare un alleato così facoltoso e cliente delle loro industrie belliche
come l'Arabia Saudita
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