J’Accuse del 23/03/2018- Inizio legisltaura, sulla
collegialità in seno al M5S
In questo momento così delicato ci stringiamo
al M5S e a tuti i deputati e Senatori che sono stati eletti con i voti dei
cittadini italiani. E’ stata una bella vittoria, ma purtroppo insufficiente per
eleggere i presidenti delle Camere del Parlamento nazionale e per formare il
prossimo governo. Che cosa potrebbe fare Di Maio in queste ore così
complicate e decisive? Tirarlo per la giacca non servirà a niente. Oramai
il dialogo è necessario, ma dialogare non significa cedere sui punti del
programma, né sulla stessa identità politica e rivoluzionaria del M5S. Arrivare
al potere e gestire il governo del paese per via istituzionale è stata e rimane
una scelta, ma non a tutti i costi.
Eco quindi la necessità di una collegialità nel prendere le prossime
decisioni che risulteranno fatali per la sorte di questa diciottesima legislatura.
Direi, oltre alla collegialità occorre ritornare a consultare la base per
quanto riguarda i prossimi temi sul tappetto del Candidato Di Maio:
- Costituire un governo o no con la Lega
- Formare un governo nazionale con l’appoggio del PD
- Negoziare con Berlusconi sulle alte cariche dello stato, ivi comprese i presidenti delle Camere
Vi lascio immaginare le evidenti
contraddizioni e quasi l’impossibilità di cedere su qualunque punto, senza
perdere un po’ della propria essenza e direi più chiaramente intaccare la propria
innocenza.
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