E' così fuggente e recondito
Il tuo sognato reddito!
Non sei già così opulenta?
Oh amata terra mia…!
Avvolta da ogni tirannia
Bell’Italia che si lamenta
Quale male ti ha spenta?
E quale miracolo ti ha redenta?
Vorrei essere la mano invisibile
E ridarti ogni ragione…
Ed ogni miracolosa guarigione
Vorrei fare per te l’impossibile
Vorrei dire a costoro…
Che il tuo ciel non piove d’oro
E tu sei una leggiadra fortezza
Raggiante di mistero e fascino
In ogni tuo borgo e paesino
Tu che sgorghi d’amore e di ricchezza
Il reddito di cittadinanza è stato uno dei
pilastri portanti e fondamentali del discorso politico del M5S. Sin dalla sua
fondazione, la soluzione formulata dagli intellettuali (ideologi) del movimento
ad una realtà disastrata dalle crisi economiche, dall’abbandono, della corruzione
della politica e dalla spietata mondializzazione era quella di istituire un
reddito di cittadinanza che potesse ridare ai cittadini disoccupati, a
quelli che avevano perso il lavoro e ai giovani laureati che non lo trovano la possibilità e il diritto di vivere senza dover tribolare e chiedere
elemosina ai partiti. Era ed è un discorso umano molto toccante. Lo slogan del
Reddito di cittadinanza è stato davvero un motore miracoloso per la conquista del consenso e le ultime elezioni politiche ce lo dimostrano in maniera
ineccepibile. I risultati ci dicono che il M5S ha vinto soprattutto in quelle
regioni depresse da decenni di crisi economiche e sociali, dove i partiti
tradizionali di destra e di sinistra si erano alternate al loro governo invano
e spesso aggravando le loro situazioni economiche con politiche fallimentari e
clientelari. Le macerie economiche che si erano tradotte in macellerie sociali
e umiliazioni d’ogni genere avevano dato vita a quel malcontento che doveva
prima o tardi scoppiare. Col M5S quella massa di abbandonati ha trovato una voce. Una
speranza che si chiama reddito di cittadinanza. Alcuni critici e avversari del
movimento la definiscono una pia illusione, un miraggio, oppure se volete io la definirei "cavallo di troia". Un cavallo di battaglia che ha valso al M5S
di spezzare il legame elettorale che esisteva tra queste popolazioni e i
partiti che le governavano, per non dire le mafie che le condizionavano. Ora la
partita diventa ancor più seria e dura, in quanto il consenso conseguito non
consente la formazione di una maggioranza. Il cambiamento che si può realizzare
in una cornice istituzionale e democratica risulta impossibile. Il M5S non ha i
numeri per governare ed è obbligato a scendere a patti con gli altri per
poterlo fare. Scendere a patti, tuttavia, gli toglie inevitabilmente il
carattere innovatore e rivoluzionario di cui esso è depositario. E allora che
fare? Venir meno agli impegni scritti nel programma di governo costituisce un
tradimento della volontà popolare e di quegli elettori che lo hanno votato. In questo modo verrà meno qualunque
consenso. Il "cavallo di troia" rappresentato da quella idea magica di concedere un
reddito a pioggia alle masse disperate si ribellerà e calpesterà chi lo ha tradito e maltrattato. Gli economisti liberali come Adam Smith parlano della cosiddetta "Mano
invisibile" che risolleva le economie, quindi l’incontro naturale della domanda e dell’offerta
crea di per sé i presupposti della prosperità e quindi della crescita economica. Noi parliamo di alcuei
regioni tra le più belle del Mediterraneo e la domanda che sorge naturale: dove si
nasconde la vostra ricchezza? Apritevi gli occhi o popoli de sud, non avete
bisogno di aspettarvi un reddito, lo avete già. E’ sotto i vostri piedi.
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