J’Accuse del 11/04/2018 sull’attacco imminente dell’Occidente
in Siria
Com’è strano pensare al fatto che un paese
martoriato e lacerato come la Siria debba ancora subire altri attacchi. Un'altra
guerra dentro le guerre che sta patendo !
Ora sono i potenti a sfidarsi. Come può Washington
colpire uno stato che la Russia ha deciso di proteggere. L’imminente attacco in
Siria non è diretto solo contro Assad ma in realtà è proprio contro la politica di
Mosca in Medio-Oriente. Ma come siamo arrivati fin qui? Chi ha operato in modo
che la partnership con i russi si rompesse edi diventi così esplosiva da portare ad un confronto militare tra le due superpotenze?
Non ripercorrerò nuovamente le tappe che hanno
portato a questa rottura, dall’allargamento della Nato ad Est fino ai confini
della Russia, visto da Mosca come una minaccia alla sua sicurezza nazionale,
all’aggressione contro la Libia di Gheddafi, non condivisa dai russi e dai
cinesi, al colpo di Stato in ucraina e alla conseguente riannessione della Crimea
da parte dei russi e alla stessa guerra civile scoppiata ad est nei territori
autonomi del Donbass, agi sempre divergenti interessi economici e strategici, all'appoggio dato da Mosca a Pyongyang fino la attuale situazione di contrapposizione totale in
Siria. Si potrebbe sintetizzare dicendo che in Siria i russi giocano la loro "battaglia risorgimentale" di grande potenza mondiale: cioè non vogliono più farsi prendere dai fondelli da
parte di coloro che da una parte sostengono i ribelli, chiamati più
appropriatamente i terroristi e dall’altra fanno un discorso strumentale del
rispetto dei diritti umani per mascherare la difesa dello status quo e dei loro
interessi politici, economici e strategici.
In sintesi, l’imminente attacco americano in
Siria è visto da Mosca come un attacco contro i suoi interessi nazionali e
strategici e potrebbe reagire duramente. Siamo davvero all’inizio di un
conflitto su scala globale? Le prossime ore ce lo diranno…
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