J’Accuse dell’8 giugno 2018 sulla nuova politica estera italiana del governo Conte
Questo governo sembra avere le idee ben chiare sia sulle riforme politiche ed economiche che concernono la politica nazionale sia sulla nuova politica estera italiana. Tutto è scritto nero su bianco nel Contratto di governo. La parola d’ordine in entrambi le materie è cambiamento.
Questo governo sembra avere le idee ben chiare sia sulle riforme politiche ed economiche che concernono la politica nazionale sia sulla nuova politica estera italiana. Tutto è scritto nero su bianco nel Contratto di governo. La parola d’ordine in entrambi le materie è cambiamento.
Ora lasciamo da parte le sfide e le svolte del
programma in ambito nazionale e analizziamo quelle che costituisco il tema
dell’odierno J’Accuse, ossia quella che possiamo già chiamare in maiuscolo I
NUOVO ASSI PORTANTI DELLA LA NUOVA POLITICA ESTERA ITALIANA.
A In ambito dell’Unione europea, la nuova
politica estera si prefigge l’obiettivo di rinegoziare i trattati in materia
economico-finanziaria e d’immigrazione. Entrambi i temi verranno affrontati nel
prossimo vertice europeo di fine Giugno.
- La politica dell’Austerity voluta dalla Germania rappresenta un vero ostacolo alla realizzazione del programma di governo previsto dal contratto. In questo caso ci sarà un duro scontro con i paesi del Bene lux, quelli del nord Europa che hanno situazione economiche e debitorie totalmente diverse da paesi come l’Italia.
- E la riforma del trattato di Berlino che ha finora penalizzato l’Italia abbandonandola da sola ad affrontare i flussi crescenti di migranti e profughi è uno degli argomenti scottanti che minano la coesione e la stessa tenuta dell’Unione europea. Non si può tollerare il discorso egoistico che fano alcuni paesi appena entrati in Unione europea che rifiutano le quote da accogliere sul loro territorio e men che meno il discorso dei grandi paesi fondatori come la Germania, che ha a diversità degli altri accolto abbastanza, ma che per contro rimangono passivi davanti al problema.
B In ambito Mediterraneo la Politica italiana
dovrà tornare a diventare autorevole e attiva dopo lo sfacelo operato dalla
Nato in Libia. Paesi come la Francia e il Regno Unito hanno avuto una grande
responsabilità negli sconvolgimenti sociali e politici in atto non solo in
questi paesi ma anche in Italia: le ondate migratorie di profughi hanno
sconvolto gli equilibri politici e sociali, favorendo i partiti di Estrema
destra, di destra e per giunta la stessa affermazione del populismo, come
fenomeno politico di protesta contro i partiti tradizionali. L’Italia dovrà premere in tutte le istanze
internazionali affinché paesi come la Libia, la Tunisia vengano stabilizzati
con aiuti e assistenza. Le fonti dei flussi devono essere fermati e il problema
della povertà va affrontato in loco. L’Italia deve svolgere un ruolo da potenza
mediterranea se vuole risolvere tali problemi. Lo scontro con i francesi e gli
inglesi è inevitabile. Ma Roma non deve indietreggiare.
C- L’apertura alla Russia è uno dei temi
scottanti del contratto di governo ha già sollevato la protesta del segretario
della Nato ieri. La Nato avverte Roma sulle sanzioni non si discute. Anche in
questo caso il governo italiano deve agire in maniera nuova: gli interessi
italiani vengono prima dell’alleanza con la Nato?
Sarà pieno di sfide e di incognite il
futuro del governo gialloverde. Quel che è certo è che si raggiunge un
cambiamento sostanziale e che l’Italia ritorni ad essere una potenza
Mediterranea ed Europea. Da noi tutto il
contributo e il sostegno perché ciò si realizzi.
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