J’Accuse sul salvataggio dei tredici ragazzi dalla grotta Tailandese


J’Accuse sul salvataggio dei tredici ragazzi dalla grotta Tailandese

 

Vi parla la mia grotta…

E la mia barca in rotta…

Sarò io il vento della salvezza

O quello di una bella riscossa

Come vorrei che non finiste nella fossa!

Dell’oblio e dell’insicurezza…

 



Ai nostri difficili ed egoistici tempi, l’eroica impresa del salvataggio dei tredici ragazzi tailandesi rappresenta davvero una lezione per l’intera comunità internazionale. Prima di tutto è una grande lezione di umanità perché quando ci sono in ballo le vite umane, non ci sono interessi o ideologie di qualunque matrice che vengono al disopra del valore sacrosanto della vita umana. Inoltre è una grande lezione politica, perché quando tutte le nazioni accorrono per dare una mano ad un paese in difficoltà o nel caso peggiore colpito da una tragedia o una calamità naturale, ciò dimostra quanto sia importante la solidarietà e la cooperazione internazionale. La lezione della grotta tailandese, ed io preferirei chiamare l’insegnamento della Caverna Tailandese mette in risalto quei valori universali e morali oggi smarrite dalle nazioni in balia ai sentimenti egoistici e nazionalistici sempre crescenti, i quali avevano rappresentato il faro e i cardini delle più alte civiltà umane. La lezione della caverna Tailandese allude alle mille caverne disseminate oggi nel mondo dove regna l’assassinio, il dolore, l’oblio e il caos. Le vite umane sono tralasciate e fate prevalere da interessi materiali e nazionali contrari ai valori universali appena citati. Tra tutte le caverne, vorrei terminare con questa riflessione sulla Caverna per eccellenza, ossia il Mediterraneo. Questo luogo che è stato il bacino dove avevano germogliato e si sono diffuse le più grandi Civiltà umane è diventato un luogo della perdizione, della prevaricazione e della schiavitù. Noi oggi assistiamo a traffici d’esseri umani che vengono considerati come rifiuti dai popoli rivieraschi, senza che nessun governo vicino o lontano abbia quella pietas ossia quel senso di umanità e di responsabilità che ci è stato dimostrato nel caso della grotta tailandese. Che cosa ci vuole dire questo? Ovviamente la risposta è chiara come il sole: quando tutti si mobilitano per risolvere un problema e combattere un nemico comune, allora il problema si risolve. Oggi i nemici dell’umanità sono tanti e purtroppo essi prevalgono in questo momento su quella parte sana rappresentata da coloro che vogliono vivere in un mondo pluralista, democratico, libero e solidale.


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