J’Accuse del 2
Agosto 2018 sull’anniversario della Prima guerra del Golfo
Che cosa potranno dire gli storici su quella maledetta guerra che vide contrapporsi un solo stato il quhttps://hamidscrittore.blogspot.com/2018/08/jaccuse-del-2-agosto-2018.htmlale era l’Iraq di Saddam Hussein e la forza di polizia internazionale guidata dagli Stati Uniti D’America?
Gli storici più
obiettivi non solo esamineranno il caso secondo la realtà dei fatti, ossia l’occupazione
fatta dall’Iraq di uno stato sovrano quale il Kuwait, ma cercheranno di
capire le vere cause che hanno portato a tale azione. In realtà quella decisione
da parte di Saddam benché fosse sbagliata e frettolosa, un qualche senso lo
aveva avuto al meno nel campo pro-irakeno. Essa, però, diede ai suoi nemici sia
nella regione medio-orientale Iran,.
Israele, Egitto di Mubarak e gli statarelli del Golfo arabo, ancora allora oggi
sotto protettorato americano), l’opportunità di eliminare un rivale troppo
scomodo e troppo nazionalista. Proprio questo nazionalismo spinto fino alle
estreme conseguenze, mettendo in questione lo status quo designato dalle
potenze coloniali di quella regione divenne all’improvviso una questione di
vita o di morte per gli stessi interessi occidentali.
In quel contesto l’Iraq
di Saddam aveva raggiunto un livello di industrializzazione notevole. Si diceva
allora che esso aveva la quarta armata del modo, le migliori Università del
Medio-oriente, i migliori centri di ricerca, la più illuminata intellighenzia del
modo arabo, ma per contro una leadership dittatoriale, dipinta dai media
occidentali come disumana, crudele e diabolica.
Quella guerra, purtroppo, non poteva essere evitata, perché l’occupazione
del Kuwait poteva cambiare gli equilibri non solo geopolitici della regione ma
anche quelli economici e finanziari per via dei giacimenti di petrolio annessi
e strappati al controllo delle compagnie anglo-americane che operavano nel
paese occupato, il kuweit.
Oggi a distanza
di diciott’anni osserviamo quello che è diventata la regione. L’Iraq è stato
distrutto e occupato a sua volta dagli stati nemici e dalle bande criminali. Le
sue università sono state distrutte, i suoi musei sono stati derubati, i suoi scienziati
sono stati costretti all’esilio. Insomma, tutto questa desolazione per
affermare il diritto internazionale o per proteggere degli interessi strategici
oramai in continua evoluzione.
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