J'Accuse
22 set 2018 Reddito di cittadinanza- Tra contraddizioni,
incostituzionalità e insensibilità politica
Come ho ribadito il reddito di cittadinanza deve essere garantito dallo stato in virtù delle disposizioni costituzionali. A tutti i cittadini in difficoltà lo stato deve dare un reddito per garantirli sostentamento, salute e dignità. Ma la questione non si può risolvere elargendo danari pubblici (a destra e manca). In fondo quando un cittadino rimane indietro come dice Grillo è per colpa del sistema e della crisi che lo ha investito. Talvolta come accade oggi, soprattutto dopo l'adozione dell'euro, le persone hanno perso il loro potere d'acquisto e sono diventati povere.
E', perciò, responsabilità dello stato democratico intervenire e non lasciare la questione al mercanteggiamento dei partiti. L'evento che mi ha portato a fare questa riflessione è stata proprio quell'affermazione sgraziata e poco intelligente di Di Maio di dire che il Reddito di cittadinanza non toccherà a chi non è italiano. Non rientriamo nel merito della fondatezza o meno oppure della sua giustezza o meno. Lo avrà costretto il clima politico creatosi dalla fiammata del nazionalismo e dalle dichiarazioni anti-immigranti di Salvini? Probabilmente sì, ma così facendo ha tradito quella parte di elettori del M5S che non sono affatto di destra.
Come ho detto: non è tanto il reddito che si vuole elargire quanto la buona sensibilità politica. Tante famiglie di origine straniera vivono tra di noi, hanno figli che sono nati qui e frequentano le scuole e le istituzioni italiane. Sentire dire questa frase da un politico italiano fa venire la pelle d'oca. E' un'affermazione offensiva. Questi cittadini di cui hai alluso caro Di Maio non vogliono il reddito ma un lavoro e soprattutto il rispetto della loro dignità umana.
Come ho ribadito il reddito di cittadinanza deve essere garantito dallo stato in virtù delle disposizioni costituzionali. A tutti i cittadini in difficoltà lo stato deve dare un reddito per garantirli sostentamento, salute e dignità. Ma la questione non si può risolvere elargendo danari pubblici (a destra e manca). In fondo quando un cittadino rimane indietro come dice Grillo è per colpa del sistema e della crisi che lo ha investito. Talvolta come accade oggi, soprattutto dopo l'adozione dell'euro, le persone hanno perso il loro potere d'acquisto e sono diventati povere.
E', perciò, responsabilità dello stato democratico intervenire e non lasciare la questione al mercanteggiamento dei partiti. L'evento che mi ha portato a fare questa riflessione è stata proprio quell'affermazione sgraziata e poco intelligente di Di Maio di dire che il Reddito di cittadinanza non toccherà a chi non è italiano. Non rientriamo nel merito della fondatezza o meno oppure della sua giustezza o meno. Lo avrà costretto il clima politico creatosi dalla fiammata del nazionalismo e dalle dichiarazioni anti-immigranti di Salvini? Probabilmente sì, ma così facendo ha tradito quella parte di elettori del M5S che non sono affatto di destra.
Come ho detto: non è tanto il reddito che si vuole elargire quanto la buona sensibilità politica. Tante famiglie di origine straniera vivono tra di noi, hanno figli che sono nati qui e frequentano le scuole e le istituzioni italiane. Sentire dire questa frase da un politico italiano fa venire la pelle d'oca. E' un'affermazione offensiva. Questi cittadini di cui hai alluso caro Di Maio non vogliono il reddito ma un lavoro e soprattutto il rispetto della loro dignità umana.
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