Giulio è venuto a mancare due giorni fa. E' un uomo dalle grandi qualità umane. Sensibile, caparbio e taciturno. Ha dedicato la sua vita allo studio e alla meditazione. Era un ragazzo dolce e generoso.
Due mesi fa mentre passeggiavo con lui per le vie di San Lorenzo, gli chiesi scherzando definiscimi con un solo aggettivo. Lui rimase silente e poi disse sicuro di sé: sei impareggiabile! Giulio era unico nel suo modo d'essere, molto coerente, molto sognatore. Avrebbe urlato a noi la sua rabbia e il suo amore eterno. Ma il tempo, la vita, le vicissitudini sono impareggiabili.
A Giulio, l’impareggiabile miele
Non vedrai i fiori sbocciare,
né il prossimo miele nelle giare
Ma sentirai il mio triste verseggiare
Sulla tua tomba illuminata,
dove è riflessa ogni morsura sopportata
ogni silenzio, ogni sconforto
La tua polvere sarà il fecondo effluvio
e il germoglio d’ogni
luce nel buio
Non avresti tu pensato o taciturno!
Di vedere ogni tuo amore riflesso
Sempre negato ed ora candido e concesso
Sulle colline fiorite di Minturno
E sarai tu allora un fiore accarezzato da mille bagliori
O una farfalla sulle onde pregna di mille amori
E ricorderai che la vita è impareggiabile…
Quest’è la parola che avresti dovuto sussurrare
Riempitene ora o cari le vostre giare!
Perché non c’è miele piò dolce e amabile
Una poesia che tocca tutte le corde sensibili del lettore. Davvero bella, pregna di amore fraterno. Un verseggiare classico che ti fa onore Misk.
RispondiEliminaGrazie cara Bruna.
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