Sonnetto di H. Misk
Rincorrimi, detestami ora se vuoi
Adesso che il mondo a dileggiarmi, prosegue
Annientami e offre il mio corpo agli avvoltoi
E falli bere anche il mio sangue
Ma non lasciare che il tempo scorra,
invano e che la mortale morsa
mi faccia soffrire ancora
Qual angelo ora la soccorra in questa corsa!
Ho mille anime per non soccombere…
Persino quando le tempeste annunciano
La fine di tutte le primavere,
e le tenebre ora m’illuminano
Se vuoi abbandonarmi, sappi…
Non farlo con cuor leggero
Ora che la mia anima, come le api
s’accinge a coprire di nettare ogni sentiero
Come sono futili le pene!
Vorrei pensare che tutto è gioia
Domandate agli avvoltoi che cosa scorre nelle mie vene?
Ai miei versi ogni gloria
SONETTO XC
di William Shakespeare
Odiami dunque adesso, se lo vuoi,
ora che il mondo a contrastarmi seguita,
piegami giù, fa' lega con la sorte,
non affacciarti per estrema perdita.
Oh no, se scampa a queste strette il cuore
non dar rinforzi a un'angoscia in disfatta,
non dare a un vento buio alba di pioggia
a tardare, già certa, la catastrofe.
Se vuoi lasciarmi non lasciarmi all'ultimo,
di già sfiancato da futili pene,
ma assalta primo, perché prima io gusti
di possente Fortuna il più e il peggio.
E ogni altra angoscia che ora par mortale,
di fronte al perder te, non parrà uguale.
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