J’Accuse del 13/03/2019 sulla nuova via della seta proposta
dai cinesi
E’ evidente da un bel po’ che la Cina vuole riaffermarsi
come superpotenza. In questo contesto la nuova via della Seta che prende non
solo il nome della vecchia risulta assai significativa e fondamentale per
ricostruire e ammodernare quelle strutture e vie di comunicazione che devono
servire alle aziende cinesi, e non solo, di smerciare i loro prodotti in Asia,
in Africa e in Europa. La Cina, a questo proposito, ha stanziato 900 miliardi
di dollari, una cifra che accende l’appetito di molti paesi la cui economia attraversa
un periodo di crisi profonda. L’Italia è tra i paesi aspiranti ad aderire a
questo grandioso piano “Marshall cinese”
che mira non solo a far espandere l’economia cinese nel mondo, ma anche a mettere
in moto sinergie e intelligenze per dare un nuovo slancio all’economia
mondiale. Tuttavia la nuova via della seta cinese così com’ è stata concepita a
Pechino, non lo è affatto a Washington. Essa è percepita dalle altre potenze
mondiali come un mettere mano su aree geografiche e paesi tradizionalmente nell’orbita
politica, economica e strategica statunitense. Difatti molti paesi europei
alleati di Washington e baluardi dell’alleanza sono stati messi in guardia dai
pericoli insiti nell’aderire a questo grande piano cinese. Essi, a detta di del
presidente americano Donald Trump, si consegnerebbero al dominio dell’economia
cinese che finirebbe per investire inevitabilmente anche gli altri aspetti
della vita politica, sociale e culturale dei medesimi.
Ma che cosa ha
offerto l’America odierna all’economia mondiale per farla uscire da questo
stallo che dura da decenni?
“Evidentemente si
guarda al giardino vicino come bruto e pieno di piante velenose e al proprio
come bello e pieno di piante medicamentose”. Premesso che io personalmente
sono sfavorevole ad una espansione dei cinesi nel Mar Mediterraneo, in Africa,
e non solo, che cosa offrono gli americani al mondo e in particolare ai paesi
sottosviluppati per farli uscire dalle crisi e dalla povertà endemica? Abbiamo
visto le ondate migratorie dei profughi e dei fuggiaschi, causate in gran parte
dall’assenza di una visione globale di crescita e di equa distribuzione delle
risorse. Le guerre sbagliate fatte dall’occidente in Libia, Siria e Iraq hanno
alimentato l’instabilità e le ingiustizie nel mondo. E allora che visione
alternativa alla via della seta ha Trump?
Innalzare il muro ai confini con il Messico, aumentare le sanzioni contro i paesi non allineati e aprire una guerra
commerciale contro la Cina e la Russia. L’Italia di Conte per ora sembra
aderire al piano cinese. Le resistenze sono tante. Ma l’alternativa quale?
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