J'Accuse del 4 Aprile 2019 Siamo ben lontani da ogni discorso che esalti il pluralismo politico e culturale, l'inclusione dei diversi e la società multiculturale
J'Accuse del 4 Aprile 2019 Siamo ben lontani da ogni discorso che esalti il pluralismo politico e culturale, l'inclusione dei diversi e la società multiculturale
E' un periodo di raffreddamento col M5S. Evidentemente qualcosa non va nel partito. Troppo "bavaglio", troppi diktat e codici da rispettare. ( Anche il silenzio di Di Battista è qualcosa che fa interrogare)Tutto viene deciso nella cerchia magica, ma di magia non c'è niente. Il partito si è quasi dimezzato per colpa di questo contratto con la Lega. Abbiamo lasciato a Salvini la regia di quest'ennesima Commedia dell'arte. Lui è riuscito bene nella sua propaganda ululando tutti i slogan che conosciamo, Prima gli italiani, Basta Pacchia, tanti nemici, tanto onore, sostituzione biologica degli italiani, ecc. La lista è lunga. Ha indossato tutte le tuniche e recitato tutti i ruoli. Lo ha fatto bene al punto da incantare la plebe. Ed è proprio vero affermare in questo caso che lo spirito nazional-socialista rinasce dalle sue ceneri.
Tornando a Di Maio e al M5S. Che cosa ci accumuna ora...? Vi siete venduti alla logica di chi "la urla più grossa dell'altro", scordando che gli ideali sono l'unica vera forza che genera consenso e legittimità popolare. L'ho detto nel mio precedente J'accuse:" assomigliamo sempre a coloro che abbiamo combattuto". E' la mia allusione qui va al PD. A quel partito che ha tradito la sua base e i suoi ideali, diventando un mero partito di élite e dei poteri. Anzi parlando proprio del PD, quest'ultimo nonostante le derive imboccate era riuscito a dare in qualche modo voce e rappresentanza alle minoranze presenti in Italia. Era un modo molto discutibile sul modello di rappresentatività scelto per attuarlo, ma ciò come sappiamo attiene alla legge elettorale, da sempre oggetto di tirannia da parte delle maggioranze politiche di questo paese. Il modello rappresentativo proposto dal M5S deve essere oggetto di ulteriori miglioramenti. Non basta dire che i nostri iscritti eleggono i rappresentanti del popolo, quando tale operazione è diretta e controllata dallo stesso partito, senza garanzie né verifiche da parte di un'autorità esterna e neutrale. Inoltre la rappresentatività se non à il riflesso di una dialettica democratica è qualcosa che non può chiamarsi tale. "Diate a tutte le minoranze il diritto di partecipare e di opporsi". In questo contesto caratterizzato dall'ascesa delle destre, questo principio è calpestato. La logica del Capo politico deve prevalere. Le minoranze devono tacere, perché non hanno diritto alla cittadinanza politica. Il loro posto è nella marginalizzazione adottata e programmata. Siamo ben lontani da ogni discorso che esalti il pluralismo politico e culturale, l'inclusione dei diversi e la società multiculturale.
Tornando a Di Maio e al M5S. Che cosa ci accumuna ora...? Vi siete venduti alla logica di chi "la urla più grossa dell'altro", scordando che gli ideali sono l'unica vera forza che genera consenso e legittimità popolare. L'ho detto nel mio precedente J'accuse:" assomigliamo sempre a coloro che abbiamo combattuto". E' la mia allusione qui va al PD. A quel partito che ha tradito la sua base e i suoi ideali, diventando un mero partito di élite e dei poteri. Anzi parlando proprio del PD, quest'ultimo nonostante le derive imboccate era riuscito a dare in qualche modo voce e rappresentanza alle minoranze presenti in Italia. Era un modo molto discutibile sul modello di rappresentatività scelto per attuarlo, ma ciò come sappiamo attiene alla legge elettorale, da sempre oggetto di tirannia da parte delle maggioranze politiche di questo paese. Il modello rappresentativo proposto dal M5S deve essere oggetto di ulteriori miglioramenti. Non basta dire che i nostri iscritti eleggono i rappresentanti del popolo, quando tale operazione è diretta e controllata dallo stesso partito, senza garanzie né verifiche da parte di un'autorità esterna e neutrale. Inoltre la rappresentatività se non à il riflesso di una dialettica democratica è qualcosa che non può chiamarsi tale. "Diate a tutte le minoranze il diritto di partecipare e di opporsi". In questo contesto caratterizzato dall'ascesa delle destre, questo principio è calpestato. La logica del Capo politico deve prevalere. Le minoranze devono tacere, perché non hanno diritto alla cittadinanza politica. Il loro posto è nella marginalizzazione adottata e programmata. Siamo ben lontani da ogni discorso che esalti il pluralismo politico e culturale, l'inclusione dei diversi e la società multiculturale.
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