J’Accuse del 3 Maggio 2019. La cortina di ferro di Salvini e Orban Gli spettri del passato e del futuro
J’Accuse del 3 Maggio 2019. La cortina di ferro di Salvini e
Orban Gli spettri del passato e del futuro
Winston Churchill usò l'espressione "cortina di
ferro" in un lungo discorso tenuto il 5 marzo 1946 a Fulton, nel Missouri
(Usa). Fu il discorso che rese popolare la frase e la fece
conoscere al mondo.
Oggi il mondo sembra diviso nuovamente in due parti. Vi sono i populisti che s'ispirano ai totalitarismi del passato, i quali cercano di ribaltare la storia e di riscriverla daccapo e dall'altra abbiamo i stanchi e smidollati difensori della democrazia e del rispetto dei diritti umani che stentano a contrastare l'ascesa fulminante di tali estremismi e sembrano quasi rassegnati davanti ai discorsi propagandistici e antistorici dei primi. E' uno scenario raccapricciante ma rappresentativo di una situazione oggigiorno in Europa e nel mondo molto preoccupante e direi persino quasi esplosiva.
Questa fotografia presa ieri al leader della Lega e al Premier Ungherese Orban al confine ungaro-serbo è molto simbolica. Se Churchill si risvegliasse ci avrebbe ridacchiato vedendola, perché il mondo per il quale aveva lottato è oggi quasi in mano a coloro che egli medesimo aveva combattuto. La cortina di Ferro non dovrebbe dividere un mondo libero e democratico ma sono gli uomini che dividono il mondo con le loro malsane idee. Se il mondo libero si chiude e non svolge più la sua funzione civilizzatrice e democratizzatrice, ciò vuol dire che qualcosa non va bene. Le nostre istituzioni sono malate e coloro che si accingono ad occuparle sono personaggi i cui volti riflettono gli spettri e gli orrori del passato.
A questo mondo truce e minaccioso per la nostra libertà e per i nostri valori va contrapposto tutto il nostro potenziale di intelligenze e di forze democratiche e civili.
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