J’Accuse del 13 settmebre 2019 sulla formazione del nuovo
governo tra critiche e polemiche varie
J’Accuse è stato lungimirante nel prevedere questa
situazione. Salvini e la sua Lega portavano avanti un discorso politico
estremista e antidemocratico. Avevano aizzato le masse contro le istituzioni
nazionali e europee e seminato odio e intolleranza nel paese. Era ovvio che il
governo giallo vrede fosse non solo un’anomalia ma anche un pericolo per l’Italia
e l’Europa. Ed ecco perché J’Accuse era sceso in campo con Salvini e la stessa
leadership che aveva avallato e difeso il cosiddetto Contratto come unica
alternativa di governo per il paese. Ma “le strade del signor sono infinite!”
Direbbero i saggi. E l’opportunità offerta dal cosiddetto Capitano aveva
nuovamente risvegliato le coscienze e accelerato al costituirsi di quel “Fronte
democratico e europeista” che deve fermare l’ascesa di Salvini e l’arrivo delle
destre xenofobe e antieuropeiste al governo del paese. J’Accuse è stato tra i primi ad incoraggiare
questa soluzione politica, nonostante le diversità politiche e programmatiche
delle due formazioni. L’importante è la convergenza sui grandi temi e le grande
questioni che attanagliano il paese. L’immagine e il prestigio del paese sono
stati in qualche modo danneggiate dal Capitano e il governo Conte Bis ha il
compito sacrosanto di far uscire il paese dalle croniche e immani crisi in cui
versa l’economia e la società italiana. La politica Estera presa a carico dal
Di Maio ha compiti non meno ardui: occorre ridare al paese quella centralità
nel Mediterraneo, partendo proprio dalla questione libica che rimane alla fonte
del problema migratorio e dei flussi interminabili dei profughi. In questi
giorni udiamo critiche e insulti sulle modalità spartitorie delle poltrone, dai
ministeri e ai sottosegretariati. Certo ciò che avviene è un copione non
dissimile delle rituali contrattazioni e scambi di favori. Ma questa è la politica.
Il potere affascina e attrae coloro che lo maneggiano. L’essenziale è il
raggiungimento degli obiettivi. Se questo governo non riuscirà a far rinascere
il paese e a far passare le riforme di cui ha bisogno, c troveremo tra qualche
il tempo costretti ad arrendersi al Capitano e alle sue ronde. Questa
opportunità è unica e come tale va usata tenendo presente le speranze e le
attese di questo straordinario e magnifico paese.
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