J’Accuse del 6 dicembre 2019 sul fallimento del governo giallorosso
Quando Salvini mise in crisi il
suo proprio governo sperando così che si sarebbe andati verso lo scioglimento
delle Camere e nuove elezioni politiche che gli avrebbero dato pieni poteri,
come egli ha lungamente tramato, si presentò davanti al paese Italia e all’Unione
europea un’opportunità storica e irrepetibile. Fu come si direbbe una mano
invisibile a volerla e ad attuarla offrendo alle forze politiche la possibilità
concreta di cambiare la rotta delle politiche sciagurate, nazionaliste,
xenofobe e polipoliste che si stavano affermando non solo nel paese Italia ma
anche nei paesi dell’Europa Centrale e orientale dell’Unione. Proprio quest’involuzione
politica del continente europeo, causata dalle crisi economiche e sociali e
dalla stessa crisi dell’Unione europea, troppo incentrata sui temi finanziari e
monetari, a discapito di quelli sociali e identitari, aveva portato
all’affermazione progressiva dei movimenti populisti e dei partiti di destra. La
sorprendente affermazione di queste forze politiche estremiste nelle ultime
elezioni europee del maggio 2019 doveva far riflettere le Istituzioni europee
sulla necessità di introdurre nuovi meccanismi a sostegno dei paesi in difficoltà
e nuove politiche sociali ed economiche
al fine di attenuare le sofferenze delle classi sociali colpite dalle diverse
crisi che hanno investito il mondo in quest’ultimi anni. Ciò però a cui assistiamo con il dibattito sul
fondo Salva Stati, cosiddetto MES con le divergenze in seno all’U.E e gli
stessi disaccordi e litigi in seno alla maggioranza di governo in Italia, fa
pensare alle ipotesi peggiori e soprattutto al fatto che questa sacrosanta
opportunità storica che doveva essere colta sia all’interno sia in seno all’Unione
si sta svanendo pian piano e inevitabilmente. Non solo si litiga sul MES ma
anche sulla Prescrizione, sull’ILVA, Insomma, si alzano le fronde e si tramano
i complotti, dettati dagli egoismi e dalle bassezze dei nostri politici, ma
soprattutto dall’ignoranza imperdonabile che questo stesso governo manifesta
sprecando un’opportunità storica nel ricostruire quel tessuto di valori e di
ideali del centro e di sinistra che è alla base della nostra storia politica e
della nostra Costituzionale nazionale. Auguro che questo J’Accuse rivolto a
tutti i protagonisti venga percepito come un pronto risveglio di quell’orgoglio
e di quella rinuncia agli egoismi di parte al fine di favorire gli interessi
nazionali e democratici di questo paese.
Abbiamo cari compagni l’opportunità di
scrivere un grande capitolo della storia del nostro paese, cerchiamo di non
sprecare questa speranza. Diamo la speranza a tutti coloro che l’hanno persa,
solo in questo modo torneremo più forti e più credibili. Viva il Fronte Democratico!
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