Soave naufragio
Io che sono diventato un numeretto!
In cerca di una parola d’amor che disseti
Guardo e ascolto i mesti pareti
Che riflettono l’ombra di un vecchio infetto
Qual pandemia è peggiore!
Dell’aridità di un freddo cuore
Quanto vorrei che ascoltaste il dolore!
Prima che finiscano le mie aurore
Dolce, dolce è questa morsura!
L’agonia è come un’acerba pianura
Mentre col mio calamaio disegno ogni miraggio
Ne attingo forza come un’inesauribile pozzo
E ad ogni emozione trascorsa singhiozzo
Solo l’amore vincerà il contagio
E se potesse controllare la macchina
del tempo che, inesorabile, mi trascina
sopravvivrebbe il mio cuore, o soave naufragio!
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