J’Accuse sulla riforma costituzionale prevista dal referendum del 20/21 settembre sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Quando pensiamo al fatto che il nostro parlamento, battezzato scherzosamente “Magnamento”, perché appunto consentiva ai politici di riempirsi oltre alle tasche, le loro pance, allora ieri come oggi non possiamo non indignarci e non ritenere quella del prossimo referendum del 20 settembre, un’opportunità storica per voltare pagina e allineare la democrazia italiana alle sue sorelle del mondo occidentale, dove la media dei rappresentati del popolo, in proporzione al numero della popolazione, si aggira verso i 600, eccezione fatta per il sistema americano che è il meno numeroso dove su una popolazione di circa 300 milioni di cittadini, il congresso con le sue due Camere, annovera meno di 600 parlamentari. Questo appunto la dice lunga sul sistema politico Italia, in confronto con quello americano, dove il clientelismo e l’assistenzialismo sono state la regola predominante per conquistare il consenso.

L’odierna riforma prevista dal prossimo referendum dovrà essere accompagnata con una diligente ed efficace legge elettorale che garantisca sia la rappresentatività sia la stabilità dei governi. Ma ciò non basta ovviamente per rendere efficiente il sistema parlamentare che dovrà rinunciare al bicameralismo perfetto sia come conseguenza dello snellimento sia nell'ottica non più rinviabile di rendere efficiente e celere la macchina legislativa del nostro paese. Ne ha un urgente il paese per affrontare l’attuale crisi economica e sociale globale causata dalla pandemia del corona virus.

Sì alla riforma a prescindere dai discorsi strumentali e illogici di alcuni schieramenti che difendono interessi e idee indifendibili e addirittura dannosi per il paese.

Guardate la videoregistrazione che tratta l’argomento.

https://www.facebook.com/miskh/videos/10158551569882731

Buona domenica