J’accuse sulla conferenza - UN Climate Change Conference- Cambiamenti
climatici tenutasi a Glascow
Da quando che si parla di
sviluppo sostenibile? Che io ricordi questa parola è stata abusata da decenni
da politici e responsabili del mondo occidentale e da istituzioni delle Nazioni
Unite. Oggi, come ieri, e forse la differenza tra i due tempi, è che il
problema è diventato esso stesso ingestibile e insostenibile, in quanto le conseguenze
disastrose delle politiche di sviluppo scelte finora, in particolare dal mondo
occidentale e dalle potenze emergenti, ivi compresi Cina, India e Russia,
stanno esplicando i loro nefasti effetti in termini di calamità, alluvioni,
siccità, desertificazione e disastri vari che stanno colpendo il pianeta terra.
Ora il Summit di Glasgow giunge a
noi come quell’ultimo urlo dell’umanità o di chi ha le redini di governo, istituzioni
sovranazionali come le Nazioni Unite e leader di potenze mondiali e regionali
tentano l’impossibile forse: salvare la terra prima che sia tardi. Ma il vero
problema che urge ora e sempre non è solo il salvataggio della terra ma di
quell’umanità devastata dalle conseguenze summenzionate che si sono già fatte
sentire creando disastri e migrazioni, di cui i paesi industrializzati, in gran
parte occidentali e non, si sono lavati le mani finora. La responsabilità di
questi paesi che hanno sfilato a Glasgow è grave e innegabile. Se gran parte
dell’umanità, e direi di quell’umanità povera e sottomessa ai diktat dei paesi
industrializzati, si trova ad affrontare le nefaste conseguenze sul clima, ciò
vuol dire che in qualche modo questi paesi e i loro gentili e preoccupati
leader debbono fare un esame di coscienza e riconoscere al meno la loro
responsabilità morale e politica sullo stato di salute del pianeta, nonché l’impegno
per alleviare le sofferenze e le difficoltà che vengono patite da gran parte
dei popoli del sud del mondo. Questo riconoscimento implica ovviamente la necessità d’indennizzare queste
popolazioni. Se oggi abbiamo una terra il cui clima è impazzito è chiaro che
chi ha portato a questa situazione deve rispondere davanti ad un tribunale della
storia.
Ma il problema non è solo tra paesi
ricchi e poveri o tra paesi occidentali e cosiddetti canaglia, come vengono
definiti dal “sacro e profano" occidente”. La conferenza di Glasgow è l’ennesima
commedia dell’arte dove americani, al meno quelli di Biden, ed europei sembrano
aver fatto una loro miracolosa conversione all’era beffardamente chiamata “green”.
Questa conversione è al quanto illusoria e deleteria per le scelte e le
implicazioni che essa avrà. Non solo la riduzione dell’emissione di anidride
carbonica potrà salvare il pianeta ma soprattutto l'adozione di una nuova politica dello sviluppo
e del rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Solo e solo in questo modo si potrà sperare di salvare la terra. Altrimenti andremo sempre verso un'era di sconvolgimenti climatici, geopolitici e globali. E la cosa più triste è che non mi sembra affatto che tutti abbiano proprio quella consapevolezza di questi estremi pericoli che si profilano davanti a noi...
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