J’accuse di domenica 19 dicembre 2021 quando lo strabismo politico confonde la mediocrità con l’eccellenza
J’accuse di domenica 19 dicembre 2021 quando lo strabismo confonde la
mediocrità con l’eccellenza
In un contesto europeo caratterizzato dalla mediocrità politica e dall’assedio
della pandemia che grava sulle economie e sul welfare sociale dell’Unione, l’Italia
viene premiata dalla rivista The Economist come l’eccellenza in questo
contesto pandemico catastrofico.
Ma è vero o una valutazione che lascia il tempo che trova?
E’ chiaro che nella confusione generale, nessun paese in questa congiuntura
così difficile e drammatica, possa ritenersi salvo, o se preferite immune, nei
confronti dei rischi e delle ricadute di una situazione epidemiologica ed
economica, in continua evoluzione. In verità, mutando le sue armi e i suoi
fronti e mettendo in ginocchio tutti i paesi grandi e piccoli, il virus sembra
orchestrare una sua parodia della potenza e dell’intelligenza. Il governo
Draghi così lodato e così stimato sul piano internazionale viene individuato
dalla Rivista Economist come il più eccellente nell’aver adottato politiche e
strumenti in grado di sollevare le sorti del paese.
Ma gli altri governi perché non sono stati così lungimiranti?
Evidentemente i loro esperti e politici hanno peccato di strabismo politico
e programmatico si risponderebbe. Tante sono state le critiche alla linea della
fermezza nei confronti dell’obbligo vaccinale, ma nessuno com’è in Italia abbia
imboccato quella strada e adottato tutti gli strumenti e la propaganda di stato”
per portare i cittadini a vaccinarsi! Si trattava quindi di una questione
vitale e di primaria importanza. Eppure ripeterei ancora un’altra volta: è
colpa di quello strabismo insito nella mente di chi, come in Francia, Germania,
Inghilterra…, vedeva nel rispetto della libertà di scelta dei propri cittadini,
un valore superiore all’obbligo vaccinale. Ma la questione, a mio avviso, non
si circoscrive, in questa diatriba tanto inutile quanto deleteria. C’è da
ammettere che in questa fase, che il mondo sembra essersi genuflesso davanti al
coronavirus, non per colpa di chi abbia vaccinato più o meno cittadini del suo
paese, ma perché il nemico sembra esso stesso mutevole e più intelligente di
noi. Ha una regia di se stesso che schernisce le previsioni e le stesse
valutazioni del tipo della rivista dell’Economist dove il mediocre di un tempo
diventa come in un’alchimia, il più eccellente.
La confusione che regna porta gli esperti e gli scienziati a vedere come,
si direbbe in un eufemismo, nell’unica ombra carezzevole, il posto più
illuminato. Se il genio di un tempo tornasse ad alimentare le menti e le
intelligenze forse, forse, diventeremo un po' più realisti e un po’ meno
mediocri di quello che siamo in questa fase così drammatica e cruciale della
nostra battaglia per la sopravvivenza.
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