J’Accuse del 24 gennaio 2022 sulla crisi ucraina, la nuova crisi cubana dei nostri tempi

 

J’Accuse del 24 gennaio 2022 sulla crisi ucraina

 


 

 Interventi che potete guardare sul medesimo tema

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In qualche modo, come ho ribadito più volte nei j’Accuse in diretta su Facebook che potete ora guardare cliccando sui link sopra, la crisi ucraina ci ricorda molto la crisi di Cuba del 1962, allorché i sovietici decisero di trapiantare i loro missili sul suolo cubano a poche miglia dalle coste americani, in grado di raggiungere Washington e New York in pochissimi minuti.

Oggi l’allargamento, molto discutibile, sia dell’UE sia del suo braccio armato La Nato, verso l’Est europeo, ossia verso quell'Europa orientale, che un tempo era filorussa, giunge ad un epilogo assai truce per la pace e la sicurezza sia in Ucraina, il paese conteso, sia pel suo probabile e incontrollabile allargamento su scala mondiale.

Ma perché l’Ucraina è così importante per l’UE e la Nato?

Dovrei premettere facendo una breve riflessione sull’allargamento ad Est: nelle sue finalità originarie era e rimane un’impresa lodevole e accettabile finché si è trattato di estendere benessere economico e Konw how a questi popoli,- ma nulla giunge gratuitamente-,  usciti affranti e stremati da decenni di dittature efferati nel periodo della guerra fredda. Tuttavia era chiaro che fin dall’inizio di questo processo, l’idea maestra e portante era e rimane, quella di stringere la morsa contro la Russia. Nel creare una zona di prosperità economica che avrebbe esercitato una certa attrazione sulle popolazioni russe, si sarebbe creato un progressivo indebolimento del paese degli Zar, e infine si sarebbe auspicato una sua conversione culturale ed economica, sotto l’Egida dell’opulento Occidente. “L’Europa dall’Atlantico agli Urali, delle Nazioni…, fu questo il sogno dei padri fondatori della medesima”. Ma l’errore fu grande  o il calcolo si è fatto male,  dagli amici governanti e strateghi europei e atlantici. La Russia che si auspicava integrare e controllare in qualche modo con i mercati e via via con i governi fantocci, si risvegliò dalla caduta del suo impero e con Putin ritrovò la sua forza, il suo orgoglio di potenza mondiale e se mi è consentito dirlo, la sua grande ambizione di potenza egemone. Questo risvegliò nazionale della Russia si scontrò con quelli degli americani e degli europei durante questi anni: abbiamo visto come le guerre fatte contro alcuni paesi arabi, in particolare l’aggressione della Nato contro la Libia, irritò molto i russi e i cinesi. In quella guerra si vide assolutamente il volto mostruoso e imperialista delle potenze belligeranti.

La crisi ucraina che scoppiò successivamente al golpe organizzato contro il presidente eletto democraticamente Viktor Fedorovyč Janukovyč, nel 2014 fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il golpe, secondo i russi, o la rivoluzione popolare così chiamata dagli occidentali, diede luogo alla spaccatura del paese in due zone d’influenza e alla guerra del Donbass. La riannessione della Crimea da parte russa fu una automatica conseguenza per non privare il paese da uno sbocco sul mar nero e il Mediterraneo. Fino ad oggi, questo tira e molla, queste tensioni rimasero crescenti. Da una parte la Russia che avverte l’Occidente che l’istallazione di basi militari Nato al suo confine, rappresenta una diretta minaccia contro la sua sicurezza nazionale, dall’altra gli americani ed europei, privi d’ogni autorevolezza e capacità di dialogo, rivendicano il diritto di annettersi l’Ucraina sia nella Nato sia nell’UE.

In queste ore la Russia ha radunato un esercito al confine con l’Ucraina. Essa chiede garanzie scritte per mantenere smilitarizzate e neutrali i territori confinanti. L’America di Biden e il suo seguito europeo, non sembrano avvallare le richieste di Mosca. In questo contesto, la nuova crisi “cubana” rischia di infiammare non solo l’area contesa, ma l’intera Europa, proiettandosi anche nei paesi dove lo scontro tra le due potenze è sempre vivo

Quando la verità cade, le menzogne diventano gli aloni che portano dritto verso l’inferno.

 

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