E l’ora in cui s’ode tra i fiocchi di neve
È l’ora in cui s’ode tra i fiocchi di neve
e le trincee aperte come bare
Il silenzio malinconico e giullare
A che cosa la ragione serve?
Le preghiere sussurrate al vento
Sono musica all’orecchio solitario
Qual rugiada annaffierebbe il mio sudario?
Sotto le stelle che spuntano oltre il firmamento
Nello specchio del tempo s’intravvedono!
Nelle praterie, come nei cieli quelle tenebre …
I Cesari guerrafondai portano la loro febbre
Quanti spazi ora si vincono e ora si perdono
E le menti rimangono sempre tetre
Sotto la luna, i cannoni ardono
Nonostante i fiocchi di neve che cadono
E’ l’ora in cui s’ode un canto funebre
Nel bel mezzo di queste montagne innevate
Se solo potessimo volare come creature alate
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