J’accuse del 21 febbraio sulla Casa Comune europea:
alternativa agli opposti schieramenti
https://www.hamidmiskscrittore.com/2022/02/jaccuse-sui-venti-di-guerra-che.html
E’ evidente che la costruzione della
sicurezza e della pace in Europa si fonda più sulla cooperazione economica e
politica che con l’allargamento delle alleanze militari e la corsa a aggiudicarsi
gli spazi strategici e vitai e a al conseguente riarmo. La crisi ucraina
ricorda, come già ribadito più volte nei precedenti J’accuse sul tema, quella
di Cuba del 1962, allorché, i sovietici decisero quella volta di allargare, a loro
volta, la loro sfera d’influenza fino ai confini degli Stati Uniti d’America, al
fine di piantare i loro missili nucleari e colpie celermente
e in profondità gli obiettivi statunitensi. Gli americani allora capirono la
gravità del pericolo che incombeva sulla loro sicurezza nazionale e reagirono
con fermezza. Oggi, la situazione è ben diversa, ma i connotati e i contenuti sono
simili per la Russia odierna. L’idea stessa dell’allargamento dell’organizzazione
del patto Atlantico si rivela oggi, alla luce di tale crisi, come inaccettabile,
proprio perché essa diventa non solo controproducente ma la causa stessa di una
nuova guerra distruttiva e incontrollabile nelle sue conseguenze. Oggi la pace
in Europa è minacciata per colpa di quest’approccio infecondo e paradossalmente
incoerente al fine di costruire una “ Casa Comune europea” delle nazioni dove
regnerebbe la pace e la collaborazione. Parlerei di un concetto tanto amato dai
filosofi e dagli storici non schierati. Non ne vorrei nominare nessuno, ma me
lo faccio proprio: “…tra tutte queste nazioni diversificate nelle loro storie,
lingue, culture intervallate da cortili senza recinti, barriere, né forti
militari, abbiamo eretto cortili adornati con dei giardini. Erano i luoghi dell’anima,
dove i nostri più illustri politici, intellettuali, monaci e semplici
cittadini, si scambiavano le loro riflessione i loro progetti per migliorare la
qualità della nostra vita e per difendere la libertà e la pace tanto
faticosamente e alacremente raggiunte dopo guerre fratricide tra i nostri
popoli….! Il cortile, amici, è quello spazio di dialogo e d’empatia che manca
oggi in quest’Europa decadente e immorale, asservita dai poteri froti della
finanza e dai guerrafondai che non hanno nessun rispetto per i popoli e la
stessa pace, che rischiamo di perdere, qualora i russi decidessero le loro
contromosse all’allargamento deciso dalla Nato. In questo contesto, la
richiesta del Cremlino di una riscrittura delle regole della sicurezza e della
collaborazione in Europa, risulta del tutto opportuna. Il concetto stesso della costruzione della sicurezza va rivisitato e
reinterpretato: la pace è un dono divino e va costruito diramando ed educando
al rispetto dei diritti umani e delle nazioni.
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