Umanità
Umanità, ricordi ancora,
Quegli sguardi innocenti
Quando si poteva ancora sognare!
Oltre ogni orizzonte…
Un mondo degno degli uomini!
E tu cercavi inquieta
Come un coriandolo trascinato dal vento
Un effimero frangente per fermare…
Questo dolce precipitare
Dalle immani sofferenze fuggivi…
E dolori accumulati
Quante ingiustizie gridano ancora.
Qual vago avvenire t’attende?
Ora che i ghiacciai si sciolgono
e la siccità rende lontano
Ed irraggiungibile ogni raccolto
Le vie dorate e i giardini,
E il mar, da lungi, ondeggia
Le sue azzurrità assomigliano ai sogni
Abbandonati e gettati nei fondali
Come spazzatura esistenziale
Quel ch'io sentivo…
Che pensieri brutali!
Che speranze, che cuori, o umanità mia!
Imbrogli i figli tuoi?
Nel fior dei loro anni;
Degli sguardi innamorati e schivi;
che parlavano d'amore.
Questo è il mondo?
Questa la sorte tua?
All'apparir del vero…, vero che non è…
Tu, misera, cadesti e con la mano
Cademmo tutti nella stessa fossa
Com’è bella la riscossa!
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